Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:56 min.
Etichetta:Listenable Records

Tracklist

  1. THERE IS NO HOPE WITHOUT SUFFERING
  2. BEGINNING OF THE END
  3. UNSEEN ENEMY
  4. HAVING HOPES
  5. VIOLENCE
  6. FALLING TO HELL
  7. REFORM
  8. THE ROAD I MUST FOLLOW
  9. STORMRUNNER
  10. PAINKILLER (JUDAS PRIEST COVER)
  11. DESPAIR OVERCOME

Line up

  • Yoon Jong-Gap (J.K.): vocals, guitars
  • Seo Jin-Ho: guitars
  • Jeong Gyeong-Heon: bass
  • Yi Joon-Soon: drums

Voto medio utenti

Vengono dall'estremo Oriente e fanno thrash metal, chi sono? No, non si tratta dei famosi Death Angel, bensì dei cugini sfigati Mahatma, band sud coreana qui al secondo disco intitolato "Perseverance". Certo, la Corea del Sud non brilla certo per una scena thrash degna di tal guisa, e probabilmente molti di voi lettori avranno storto il naso o abbozzato un sorriso divertito leggendo di questo accostamento, ed in effetti non possiamo proprio dar loro torto: le undici tracce che vanno a formare il mosaico di "Perseverance" infatti fanno intendere come il background musicale di questi quattro musicisti abbia i piedi ben piantati della Bay Area di metallica memoria, e sovente emerge la predilezione per band come Exodus o Testament. Tuttavia la musica dei Mahatma non si rivela abbastanza efficace per poter riuscire ad emergere e rendere "Perseverance" un album non dico degno di nota, ma almeno ascoltabile: la magagna è data essenzialmente dal fatto che i pezzi risultano piuttosto impalpabili, scialbi e privi di quell'ispirazione che, vista la proposta volutamente datata, sono necessari per poter raggiungere quantomeno la sufficienza. I pezzi suonano molto canonici senza presentare riff o passaggi realmente convincenti, il che fa sì che il disco rimanga in un limbo tra deja vu e mediocrità, non riuscendo a convincere l'ascoltatore. E non serve nemmeno la cover di "Painkiller" dei Judas Priest a risollevare le sorti di "Perseverance", non tanto a causa di una prestazione strumentale accettabile, ma della voce sporca di Yoon Jong-Gap che non si addice granchè a questo caposaldo del metal, a cui si aggiunge una prova solista alla chitarra che durante l'assolo fa rabbrividire.
Dispiace per i Mahatma, ma proprio non ci siamo! Un disco del genere non può piacere nemmeno agli aficionados più duri a morire e ci consegna una band decisamente non all'altezza della situazione.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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