Al debutto per la Trustkill, gli americani Too Pure To Die ci offrono un hardcore con tendenze moderniste che nulla aggiunge a quanto già fatto da innumerevoli band prima di loro: primaria influenza sono sicuramente gli Hatebreed, di cui cercano di scimmiottare con poco successo lo stile mostrando non solamente di avere una personalità prossima allo zero, ma anche un songwriting deficitario. Quel che ne consegue è che i pezzi scorrono senza mordente, alternando riff di matrice hardcore a momenti in cui è la componente core a prendere il sorpavvento: riff stoppati e cadenzati la fanno da padrone, mentre le accelerazioni non riesco a risultare ficcanti come dovrebbero, generando un senso di già sentito che aleggia per tutta la durata del disco. Non mancano certo i momenti più metalcoreggianti, che tuttavia lasciano il tempo che trovano, come ad esempio in "It Won't Hurt", talmente banale da lasciare indifferente anche coloro i quali si nutrono di queste nuove sonorità. Le vocals di Paul Zurlo non facilitano certo il compito dei Too Pure Too Die, proponendo il solito minestrone scream/growl: nemmeno malaccio se non fosse che il timbro del singer non graffia a dovere, risultando spompato e poco aggressivo come un gatto al quale siano state tagliate le unghie. Ricapitolando, abbiamo tra le mani dieci song che puzzano di trito e ritrito lontano un miglio e una prova dietro al microfono non esattamente all'altezza. Sono sicuro che avrete tartto le debite conclusioni, ma se ancora non fosse chiaro questo "Confidence And Consequence" è un disco come ne escono a centinaia nel genere e, poichè non presenta spunti degni di nota, può benissimo essere lasciato lì dove si trova...con buona pace del vostro portafoglio.
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