Di questo nuovo disco dei capitolini Stormlord ne abbiamo già parlato a dovere in sede di studio report, ma adesso è finalmente in uscita in tutti i negozi del mondo, e poterlo ascoltare con un orecchio più "rilassato" è completamente differente, sia nel modo di avvicinarsi ad un disco, che nel modo di apprezzarlo. Gli Stormlord hanno nel tempo forgiato uno trademark unico, definito a dovere Extreme Epic Metal, tre parole magiche che realmente descrivono il loro stile. Sono passati anni dalla pubblicazione del precedente (e ottimo) The Gorgon Cult, quindi l'attesa per un nuovo platter è cresciuta costantemente e a dovere. Bene, tutto si concretizza in Mare Nostrum, quarto disco e sicuramente opera in assoluto migliore della loro carriera. Vorrei evitare di dire che questo è il solito riassunto artistico, perchè sono presenti arrangiamenti originali, e mai usati dalla band in passato, come per i sitar, certi synth electro, e addirittura lo scacciapensieri nella title track. Mare Nostrum è epico, potente, ricco di dettagli e di Heavy Metal, dal Death Metal, a Power Metal, praticamente tutto, una visione circolare della materia. Come dicevo prima non mancano le sorprese, e mi riferisco alla prima canzone acustica nella loro carriera, The Castaway, un piccolo esempio di come si possa essere pesanti ed epici allo stesso tempo senza dover utilizzare doppia cassa e chitarroni. Mi auguro in futuro approfondiscano maggiormente queste soluzioni. Forse la parola chiave di questo album è 'sfumatura', perchè si passa dalle movenze orientali di The Legacy Of The Snake per poi finire nell'imponenza di And The Wind Shall Scream My Name. Due cose si ritrovano con costanza e decisione per tutto lo scorrere del disco, ossia delle melodie curate e mai scontate, veramente coinvolgenti, ma soprattutto una varietà di fondo che permette a un brano come la moderna Neon Karma di stare vicino ad una acustica The Castaway oppure ad una cupa e tesa Dimension: Hate. Grande lavoro anche in sede di produzione, caratterizzata da suoni potenti e pieni, estremamente curata ma non per questo artificiosa, anzi. Per non parlare di un artwork semplicemente bello, che si nota subito. Gli Stormlord toccano il punto più alto della loro carriera, con uno stile ormai ben distinguibile, e con idee da vendere, uno dei migliori dischi di questo 2008.