5 anni di attività, 2 album e 2 Ep alle spalle, numerose apparizioni europee in compagnia di Dimmu Borgir, Nevermore, In Flames (per fare qualche nome), e una tourneè nord americana nel dicembre scorso con i Moonspell, sono solo alcuni degli importanti dati che fanno dei Lacuna Coil una delle più importanti band italiane, soprattutto all'estero.
E già queste brevi considerazioni, alle quali va aggiunto il grande successo in Europa (Germania in primis) di un disco come Unleashed Memories, dovrebbero da sé bastare a far riconoscere anche da parte dei più scettici i grandi meriti del sestetto milanese e se le parole non dovessero essere sufficienti, allora ascoltate un po' il nuovo album, Comalies…
I Lacuna Coil hanno confezionato un piccolo gioiello che si pone un pezzo sopra la propria precedente discografia, imponendosi addirittura come un vero e proprio must per tutto il genere. Frutto di una percettibile evoluzione stilistica e musicale, Comalies è un disco che convince subito, fin dal primo ascolto, un disco che arriva dritto al cuore, che si stampa immediatamente in testa per impossessarsi dell'ascoltatore, rapirlo e farlo suo.
Le nuove composizioni si caratterizzano per immediatezza e scorrevolezza, aspetti messi in luce da un songwriting più deciso e fluido rispetto ai precedenti lavori, forse meno ricercato come soluzioni, ma sicuramente di maggior impatto. "Heaven's A Lie" (il singolo) o "Daylight Dancer" sono un chiaro esempio di quanto detto anche se non mancano certo episodi più introspettivi e riflessivi, quali "The Ghost Woman And The Hunter" o "The Prophet Said", nei quali prevale l'aspetto più gothic su quello che si potrebbe definire sinfonico.
Una evoluzione e maturazione c'è stata, si sente, e il piacevole risultato è quello di potersi godere 50 minuti di affascinanti e coinvolgenti melodie, opera di sontuose tastiere e della stupenda voce di Cristina, di riff granitici e taglienti, resi ancora più pesanti dall'uso della 7 corde, e di una sezione ritmica variegata e carica di groove, specie nelle parti più lente e cadenzate.
Le armonie delicate e raffinate dell'opener "Swamped" o di una "Tight Rope" non possono che trascinare l'ascoltatore in un magico vortice di emozioni, guidato dalla sensuale voce di Cristina e da quella potente e antitetica di Andrea, anche se qui forse un po' in sordina e sacrificata a favore della prima. Bellissima poi la romantica e conclusiva "Comalies" dove i nostri in parte ripetono il tentativo di un cantato in italiano (come per "Senza Fine" su Unleashed Memories) alternato alla lingua inglese, centrando ancora una volta l'obiettivo e dando vita ad uno dei migliori episodi del lotto.
Ulteriore aspetto positivo è costituito dall'ottima produzione e registrazione delle 13 tracce, frutto dei Woodhouse Studio (Hagen, Germania) ma soprattutto della mano esperta di un rodato Waldemar Sorychta (dietro anche a band come Sentenced, Tiamat o Samael), da sempre al fianco della band e ormai parte di essa.
Comalies si proietta tranquillamente tra le migliori uscite gothic metal (termine insufficiente forse per descriverlo) degli ultimi tempi, trascinando con sé i Lacuna Coil verso un meritato posto nella storia di questo genere.