Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:36 min.
Etichetta:New LM Records
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. LOST AND GONE
  2. PERFECT LOVE
  3. STAYING UP ALL NIGHT
  4. CARRY ON
  5. TURN ME ON
  6. I HEARD YOU CALLING
  7. FIRES IN THE NIGHT
  8. ON ANY OTHER DAY
  9. FINALE

Line up

  • Massimo Evangelisti: vocals
  • Roberto Uccellini: drums
  • Alessandro Mechelli: guitar
  • Giulio Rossi: guitar
  • Giuseppe Maniaci: bass

Voto medio utenti

E’ con grande felicità e un pizzico d’emozione che apprendo dell’uscita di questo nuovo lavoro dei Synthesis, autentici veterani del metallo tricolore, che in circa trent’anni di carriera hanno sicuramente raccolto molto meno di quanto meritavano.
Con le medesime sensazioni mi appresto ad ascoltare “A wider space”, e quel misto di “nostalgia” e “consapevolezza” che già mi aveva aggredito ai tempi di “Synthetic history” (una sorta di compendio della produzione della band ternana licenziato nel 2005 dall’Andromeda Relix, dal rilevante valore complessivo), mi assale nuovamente.
Cercherò di spiegarmi meglio.
Il suono dei nostri non ha, infatti, improvvisamente cambiato i suoi registri fondamentali, e ascoltandolo attentamente, anche per chi non conoscesse nei dettagli la “travagliata” storia dei suoi ideatori, ritengo sarebbe abbastanza facile intuire che non si tratta di una formazione alle prime armi che tenta di riprodurre, magari anche con sostanziose doti “vocazionali”, le tipiche traiettorie dell’heavy metal anni ’80, tra incursioni fisiche e melodie contagiose e istantanee.
Qui abbiamo a che fare con gente che quel sound lo ha “vissuto” in prima persona e non teme di riproporlo in tutta la sua forza, scongiurando, proprio grazie a questa naturale “cognizione”, quel formalismo congenito presente in alcune delle produzioni dei molti “giovani” rockers affascinati dal cosiddetto “old-fashioned”.
Dall’altro lato, le composizioni contenute nel disco non appaiono affatto “vetuste”, sono sufficientemente articolate da non apparire banali, possiedono una vitalità quasi “naif” ed un’energia espressiva tali da non apparire per nulla come il mero “esercizio di stile” di un gruppo di svogliati “sopravvissuti”, ma bensì come l’esibizione di un team di comprovata esperienza alimentato dalle motivazioni di un esordiente.
Insomma, nei solchi di “A wider space” c’è la passione, la dedizione, la competenza e la coerenza di una band pregevole, che sa mescolare piuttosto bene un egemone feeling “antico” con quella freschezza negli arrangiamenti che potrà conquistare svariate generazioni di metalofili.
L’impatto frontale dell’arrembante “Lost and gone” e dell’atletica “Fires in the night” (riesumata, con una semplice “spolverata” di remastering, dai “giorni del sogno” del 1985), fanno da contraltare all’immediatezza melodica di “Perfect love”, “Staying up all night”, “Turn me on” (molto bella), con i loro accenni classy, mentre “Carry on”, l’acustica “I heard you calling” (forse un po’ alla “More than words”, ma è l’irrinunciabile "destino" di molti pezzi di questo tipo!) e lo strumentale “On any other day”, esplorano con discreto pathos emozionale il lato più romantico degli umbri.
Avevo fortemente auspicato questo ritorno e alla fine posso dire di essere parecchio soddisfatto della sua essenza artistica, fatto che non può esimermi dall’esternare dovuti apprezzamenti per i Synthesis e per la loro attuale etichetta discografica, un’altra di quelle realtà “storiche” che dimostra di saper operare con qualità anche in questi anni dove tutto sembra più “comodo” e probabilmente spesso pure meno spontaneo e genuino.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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