Questi Arditi (solo a parole) sono la cosa più lontana che ci sia dal concetto minimo sindacale di Heavy Metal, anzi vi consiglio immediatamente di lasciare perdere questa recensione se non siete appassionati di Neo-Folk/Martial/Industrial/Ambient e compagnia bella. Gli Arditi, che per la precisione sono Svedesi, sin dai loro esordi tentano di riempire le orecchie dei poveri ascoltatori inermi con pesantissime escursioni oscure nei meandri più disperati del misticismo ideologico pseudo-guerrafondaio, intriso di esoterismo vagamente fascista e totalmente fine a se stesso se non gratuito. Il problema non è il fattore concettuale, perchè sullo stesso tipo di tematiche in Italia Spite Extreme Wing la sa molto più lunga di questi Arditi, anche se comunque sia fanno due generi diversi. Il vero e unico problema risiede in una proposta "artistica" che non esiste, il nulla totale, che si esprime in presunti tappeti sonori da brividi (ma dal ridere), tetre stanze di musica Dark Ambient che non portano da nessuna parte. Ogni tanto emerge l'anima più rumorista, condida da bellissime voci raccolte da chissà quale documentario sulla prima o sulla seconda guerra mondiale, che forse è il caso tornino a ripassare, qualcuno dovrà pur dirgli che sono finite, e pure male per loro. Nel complesso generale questo Omne Ensis Impera è sconfortante, l'intento è forse di creare una cupa cattedrale sonora atta a sottolineare determinati stati d'animo, soprattutto nei confronti della guerra. Ma nella realtà dei fatti al 2008 la musica costa troppo, e pagare 20 euro (se non di più) per sentire qualche base campionata, dei rumori qui e li, un'oscurità che non impressiona più nemmeno i bambini di cinque anni mi sembra veramente troppo. Non devono impressionare gli eleganti tappeti sonori che fanno tanto musica "classica", un po' da intellettualoidi, ma anche abbastanza inutili. Ottimo da inserire sotto alla zampa del tavolo quando si muove.
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