Da lacrime!!! Di gioia ovviamente, il ritorno degli scandinavi Wyvern è stato qualcosa di assolutamente inaspettato alla luce del debutto di qualche anno fa intitolato "The Wildfire", da me apprezzato ma pieno zeppo di grossolani errori a cominciare dalla scelta del cantante, davvero scandaloso, e dalla masterizzazione errata del cd messo in commercio e penso che la cosa si commenti da sola...

Adesso i cinque svedesi, rimessi in corsa dalla sempre più competitiva No Fashion, label autorevole già responsabile di dischi di assoluto valore come gli ultimi degli Insania, degli Wolf e dei The Storyteller, giocano le loro carte con questo splendido "No Defiance of Fate" che già prometteva decisamente bene dai due brani disponibili su Internet da qualche mese, per la precisione "The Liquid and the Metal" e "Morningstar", ma niente lasciava presupporre un lavoro così perfetto che non potrà non toccare i cuori degli amanti del power metal e del classic in generale.

L'opener "Horizon of Glory" mette subito in chiaro che i vecchi Wyvern, confusi e caciaroni, sono un ricordo e che oggi c'è spazio solo per una band precisa, competitiva e che finalmente vede nel suo singer il punto di forza grazie all'impeccabile Tony Kocmut, proveniente dai buonissimi Sins of Omission, autore di una prova decisamente personale e carismatica a causa di una voce alta ma allo stesso tempo profonda e rauca: il break centrale dell'opener è qualcosa da brivido, gli assoli taglienti ed incisivi conferiscono maestosità al brano e Kocmut sembra quasi recitarlo tanto è passionale la sua prestazione.
Non finisce qui, i Wyvern sono andati ai rinomati Studio Fredman per registrare "No Defiance of Fate" e si sente, i suoni sono impeccabili e la potenza che esce fuori dallo stereo è impressionante, soprattutto durante brani come "Starborn", in cui i nostri riescono a miscelare al meglio melodia ed epicità, tra continui breaks ed accelerazioni fino al chorus in pieno stile Helloween vecchi tempi che prelude ad una parte centrale rallentata nuovamente da applausi, e siamo solo a metà!

"The Last Ordeal", "Defiance of Fate" e "Morningstar", con il suo organo Hammond, si attestano sugli stessi vertiginosi livelli ma "the best has yet to come" come dicono gli inglesi perchè ci aspettano tre perle che consacrano questo album come uno dei migliori esempi di power metal degli ultimi tempi!
"Like Dogs Climbing Up the Moon" parte come una delicata ballad per poi scatenarsi in un brano assolutamente trascinante che sembra volare nonostante i sette minuti abbondanti di durata e che conquista sempre più ascolto dopo ascolto, "Northern Union" ci avvicina alla fine con un anthem costruito su un mid-tempos che sembra fatto apposta per le ambientazioni live e finalmente gli Wyvern mettono la ciliegina sulla torta con il pezzo più entusiasmante e scatenato che non poteva non chiamarsi "The POWER of WYVERN" ed a questo punto davvero siamo costretti a pogare contro armadi e muri ed innalzando i nostri vessilli mentre siamo in camera nostra ad ascoltare questo capolavoro, urlato a squarciagola e sguaiatamente da un sempre più trascinante Tony Kocmut.

I Wyvern non hanno solamente registrato un disco splendido, ci hanno regalato un inno alla potenza del metal, un inno che davvero non può essere fermato...YOU CAN'T STOP THE POWER OF WYVERN !!!