Il 2008 segna il ritorno anche degli Helheim, viking black metaller di Bergen che con questo “Kaoskult” arrivano al loro sesto album in studio. Ascoltando l’album appare chiaro che i nostri per questo nuovo lavoro abbiano voluto mettere in risalto di più la loro vena epica e vichinga, a discapito delle canzoni più veloci e violente. Il che si è rivelato essere, in realtà, un’arma a doppio taglio. Se da un lato infatti queste sonorità più epiche vi porteranno in un lungo viaggio tra le fredde terre del nord e vi lasceranno per una mezz’ora abbondante in balia del mare freddo e ghiacciato, dall’altra a lungo andare potrebbero un attimo tediarvi, visto che i mid tempo sono assolutamente predominanti in “Kaoskult” e dopo qualche pezzo i primi sbadigli iniziano a partire.
Non voglio con questo dire che l’album sia brutto, tutt’altro, gli Helheim hanno tirato fuori dei riff veramente pungenti e soprattutto sono riusciti a creare delle atmosfere decisamente coinvolgenti, sin dalla opener “Det norrone alter”. Dal titolo avrete intuito che altra caratteristica del cd è il ritorno al norvegese per quanto riguarda i testi, dopo la parentesi inglese degli ultimi due lavori. Questo porta senza dubbio maggiore epicità ai brani, in quanto la lingua natia si sposa alla perfezione con le sonorità contenute nel disco. C’è spazio anche per qualche brano leggermente più veloce, come nel caso di “Northern forces”, ma sono comunque lontane le classiche sfuriate black metal. “Om smerte og liv” è forse l’episodio più epico e ricco di enfasi dell’intero lavoro, mentre con la successiva “Om tilblivelsen fra gapende tomhet” torna alla carica la vena più propriamente black del gruppo, quella degli esordi per intenderci. È solo un episodio, in quanto “Helheim 6” porta di nuovo la musica su coordinate più sognanti ed eteree, ed è proprio questa la chiave di lettura di “Kaoskult”, un cd sicuramente non facile da assimilare e che ha bisogno di ripetuti ascolti per essere apprezzato appieno. Ma d’altra parte questa è sempre stata una caratteristica degli Helheim, di certo non una band ‘facile’…
Questa loro ultima fatica sicuramente non è un capolavoro, ma è un cd al quale bisogna assolutamente dare una chance, perché di lavori così ragionati e cerebrali al giorno d’oggi non ne escono poi tanti. Gli Helheim hanno un loro stile ben definito che gli permette di distinguersi dalla massa, e nel 2008 questo è già tantissimo.
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