Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:64 min.
Etichetta:Atrheia
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. INTRO
  2. IN THE NAME OF GOD
  3. THE SNOW OF THE SUNSET
  4. THE SARCASTIC WEAVER
  5. SLANDERING
  6. WORLD IN MADNESS
  7. THE SPEECH
  8. CHAINS OF OPPRESSION
  9. VEGA
  10. EYES

Line up

  • Thiago Bianchi: vocals
  • Chico Dehira: guitars
  • Fabrizio Di Sarno: keyboards
  • Felipe Andreoli: bass
  • Marcell Cardoso: drums

Voto medio utenti

Karma è un nuovo progetto musicale brasileiro al quale partecipa anche il bassista degli Angra Felipe Andreoli. Le coordinate su cui si muove la proposta dei Karma, non sono poi così distanti dai ben più famosi connazionali, cioè un power metal venato di tinte progressive. Il problema, e non è l'unico, è che eccezion fatta per la molto buona prestazione strumentale del quintetto, in particolar modo proprio del giovane bassista e del chitarrista Chico Dehira, il talento non alberga da queste parti... Mi spiego meglio, dato che non è mia intenzione offendere nessuno: intendo per talento quella caratteristica che ti fa innamorare di un disco all'insorgere delle prime note, e ti fa fremere in attesa di scoprire quali altre chicche ti attendono. Non ho ravvisato questa caratteristica nel debutto dei Karma. Nota dolente è la prestazione vocale di Thiago Bianchi, a mio avviso un po' troppo monocorde, con un continuo insistere, a volte al limite del fastidio, su tonalità alte stile "sirena", vedi "In The Eyes Of God". E non mi è piaciuta molto la produzione, troppo scura, quasi distante, e con un brutto suono di cassa, aspetto non irrilevante dato che di parti in doppia cassa il disco è zeppo. Non vorrei aver sconfortato troppo i lettori, e soprattutto i fan del genere con questo incipit, nonostante ciò in "Inside The Eyes" alcuni buoni spunti ci sono, ad esempio a livello di riffs e soli di chitarra, così come pregevoli sono gli interventi tastieristici ad opera di Fabrizio Di Sarno (un oriundo?), funzionali alla struttura del pezzo e mai invadenti. Quando la voce si mantiene su tonalità medio-basse, i risultati sono anche interessanti, come succede nella prima parte di "The Snow Of The Sunset", uno dei pezzi più di valore del disco, o in "The Sarcastic Weaver", dove i Karma dimostrano di girare al meglio su tempi medi piuttosto che su ritmiche più serrate. "Slandering" alterna momenti atmosferici a parti più cattive e rocciose, sempre all'interno di un contesto progressivo. Nella strumentale "World In Madness" tutta la band ha la possibilità di mettere in mostra le proprie abilità e Felipe ancora una volta dimostra di essere davvero un ottimo bass player. "The Speech" è il brano più ispirato, con delle belle melodie ed interessanti soluzioni sia a livello strumentale (slap di basso) che vocale, inoltre risulta compresso in una durata ottimale (cinque minuti e rotti), in modo da non stufare. Una cosa che mi ha stupito è la scarsa presenza di cori, cosa che avrebbe potuto contribuire a dare un maggiore dinamicità e varietà alle canzoni. L'ultimo lotto di canzoni, costituito da "Chains Of Oppression", "Vega" e "Eyes" non fa che confermare le mie impressioni e cioè che, dopo numerosi ascolti, si ha la sensazione che i pezzi finiscano per assomigliarsi un po' tutti, e d'aver ascoltato un unico lungo brano di sessantaquattro minuti! Preferisco sospendere il giudizio e rimandare il tutto al prossimo disco, per ingannare l'attesa mi andrò a riascoltare "Rebirth" degli Angra.
Recensione a cura di Andrea 'Spider' Brunazzo

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.