Eccoci di fronte all'album d'esordio di
Lauren Harris, la quale dopo aver portato la propria musica su diversi palchi, e tra questi l'Heineken Jammin' Festival ed il Gods of Metal di quest'anno, mette insieme i 12 pezzi che compongono "Calm Before The Storm".
A dirla tutta di "tempeste" nemmeno l'ombra, al massimo qualche refolo d'aria che solletica la pelle o poco più, sull'onda di un Melodic Rock un po' (poco) Hard ed un po' (tanto) Pop.
Ad accompagnare la cantante inglese troviamo musicisti con una discreta esperienza (ad ogni modo più incisivi dal vivo che in studio), come il chitarrista Ritchie Faulkner (Deeds, Voodoo Six), il bassista Randy Gregg (Thin Lizzy, Angel) ed il batterista Tommy McWilliams (Gloria Estefan, Jon Secada), il quale ha anche prodotto l'album, mentre è stato Kevin Shirley a prendersi cura del mixaggio.
Tra i brani migliori troviamo due covers, la bonus track "Natural Thing" (U.F.O.) e la vivace opener "Steal Your Fire", recuperata da "Gallus" (1992) degli inglesi Gun, a suo tempo pompatissimi dal "partigiano" Kerrang, mentre la terza cover presente sul disco, "Come on Over" degli Stray, mantiene un taglio seventies.
Tra le altre canzoni, lasciate scorrere le scialbe "Like It or Not", "From the Bottom to the Top" (lagnosa, la peggiore del lotto) e "Hurry Up!", si fanno perlomeno ascoltare "Get Over It", l'accattivante "Hit or Miss" (che possono far pensare a Pat Benatar e a Bryan Adams), ma pure la decisamente più melodica "You Say", per quanto lontana anni luce da tentazioni Hard&Heavy.
Lauren è sicuramente carina e non ha nemmeno una brutta voce, e lo ha già dimostrato dal vivo, e chissà, forse il noto musicista e produttore Russ Ballard avrà pure avuto qualche buona intuizione nel puntare sulla Harris dopo averla vista esibirsi in un pub, ma "Calm Before The Storm" non fa ancora la differenza.
Certo, essere la figlia di Steve Harris (il leader dei Maiden ha suonato diverse parti di basso e preso parte ai cori di alcune canzoni) può aver pure giovato a Lauren, eppure rimane un termine di paragone improbo.
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