Il secondo demo che i texani Decrepitaph partoriscono con l’intento di spiccare nell’affollato underground estremo si apre con un breve arpeggio chitarristico oscuro e malinconico, che nel volgere di un minuto ci catapulta nell’universo minimale della formazione (ancora un duo ai tempi della composizione/registrazione di questo lavoro) dedita a uno stile dalle ritmiche cadenzate entro cui il riffing compatto di Sinworm incontra la batteria corposa e sempre ben dosata di Elektrokutioner, che si diletta con tutto il repertorio classico del genere, dalle sezioni di cassa-rullante più o meno veloce ai tappeti di cassa sovrastati dal suono dei piatti per giungere al passaggio in sequenza sui tom.
Molto validi e apprezzabili i cambi di tempo inseriti nei brani, che spesso si materializzano in rallentamenti e accelerazioni che ricordano da vicino quelle tipiche di band come Celtic Frost o Incantation.
Buono il bagaglio solista espresso da Sinworm alla sei corde, così come la sua prova al microfono sul quale canta in maniere costantemente cupa e oscura per l’intera durata dei pezzi.
Nota di merito per la qualità, mediamente accettabile, della registrazione dei brani, interamente curata da Elektrokutioner presso il proprio studio di registrazione casalingo.
Rifacendomi alla titolazione che questo demo fa propria, concludo affermando che i Decrepitaph hanno centrato il proprio bersaglio riuscendo a proporre una valida interpretazione del death metal primordiale, condita da una buona dose di ritmiche funerarie e voci brutali che fanno sempre bene.
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