Gli Inbred sono iberici e The Retrival Of Beauty è il loro primo full lenght dopo un EP. Tanto per puntare sull'effetto sorpresa propongono dieci tracce che pescano a piene mani nel binomio metalcore/death melodico. Ironia a parte, queste uscite fotocopia hanno un po' rotto, non mi stancherò mai di dirlo.
Se non fosse per questo "particolare", l'uscita in sè è tutto fuorchè malvagia. Melodia e potenza ottimamente unite, secondo la sacra legge del genere in questione, ma, naturalmente, senza originalità alcuna: tutto qui è un turbinio di At The Gates, The Crown, Dark Tranquillity etc. C'è veramente poco da dire, immaginate il classico album della scuola metalcore svedese con una spruzzatina di metalcore americano e alcune riminescenze del death melodico delle origini (si veda ad esempio l'inizio di Below The Surface); è tutto qui. Nulla più nulla meno, canzoni scritte bene come altre centomila che mi sarà capitato di ascoltare, una monotonia compositiva che rende difficile distinguere le tracce l'una dall'altra, una buonissima produzione, una sezione ritmica quadratissima... quanti album avrò recensito per cui questa descrizione calza a pennello?
Insomma, avete capito, aspettando che il gruppo decida di darsi da fare a creare un qualcosa al posto di copia incollare, sapete voi cosa fare di questa uscita... se siete maniaci del genere vi potrebbe anche piacere, sennò passate oltre.
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