Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:20 min.
Etichetta:DIY

Tracklist

  1. A.D.
  2. BESTIAS
  3. SMACKDOWN!
  4. UNDER THE MOON
  5. BABYLON

Line up

  • Alberto Ugolini: vocals
  • Luca Moqi: guitars
  • Roberto Mazzotti guitars, vocals
  • Fred Ronco: bass
  • Bocio Margheritini: drums

Voto medio utenti

Avevo già incrociato la strada dei Next Time Mr. Fox nel 2019 al tempo del loro buon esordio "Sunken City" che sebbene fosse il disco del debutto già dimostrava una spiccata maturità ed una personalità non comune a tutti.
Come spesso accade, specie di questi tempi, ad un secondo full length viene preferito un EP di nome "Babylon", praticamente quattro brani più una breve intro acustica per poco meno di 20 minuti di durata.
Sin dalla quasi iniziale "Bestias" si intuisce immediatamente che le intenzioni del quintetto siano assai belligeranti, forse ancor più di tre anni fa, con una partenza che pare promettere praticamente un disco death metal, genere che comunque rimane una decisa influenza per la band che si muove in hardcore decisamente energico e violento, lontano da quel metalcore che i più intendono come "attendiamo presto il chorus super melodico con la voce pulita".

Nel mondo dei Next Time Mr. Fox invece c'è solo spazio per mazzate e schiaffoni, certo non manca il gusto per quel pizzico di melodia ma il tutto si basa su riffoni estremamente efficaci e coinvolgenti, e tutta questa rabbia non può che scaturire dai temi affrontati in "Babylon", alimentata da tutte le nefandezze che l'uomo ha compiuto negli ultimi 20 anni di storia, senza considerare ovviamente tutti i secoli precedenti...

Come nella scorsa occasione anche qui troviamo un paio di ospiti, come Alex degli inglesi Malevolence nella già citata "Bestias" e Mattia e Simone degli italianissimi Defamed nella successiva "SmackDown!", mentre siamo colti di sorpresa con "Under the Moon" dove i nostri si dimostrano incredibilmente a loro agio con una ballad unplugged, ovviamente in clean vocals, malinconica e delicata come non ci aspetteremmo da dei fabbri come loro.

Chiude la titletrack, di cui trovate anche il video in calce a questa recensione, un lavoro riuscitissimo che non solo ha mantenuto le promesse di "Sunken City" ma che è andato oltre.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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