I Wrath Prophecy arrivano da Belluno e “2 thousand and hate” è il loro secondo demo, stando alla biografia… In effetti due soli brani in genere sono troppo pochi per farsi un’idea precisa di una band (il primo pezzo è solo un cortissimo intro fatto con dei carillon…), però in questo caso direi che lo stile del gruppo è talmente evidente che va bene anche così…
Cosa ci propongono quindi i Wrath Prophecy? Una sorta di techno death molto cervellotico e psicotico, e soprattutto molto influenzato da un certo tipo di hardcore più sperimentale, quello alla The Dillinger Escape Plan per intenderci. Quindi se da un lato troverete passaggi intricati che inevitabilmente risentono dell’influenza di band seminali come gli Atheist o i Pestilence dell’era “Spheres”, dall’altro di tanto in tanto spunteranno fuori quei riff contorti e schizoidi di cui parlavo prima.
Come già accennato l’intro è alquanto banale e inutile, quindi parliamo direttamente del primo brano, “DeaD.BurieD.”, molto granitico e diretto, nonostante i frequenti cambi di tempo. Certo, come spesso accade a band che si cimentano con partiture intricate a volte si ha l’impressione che si perda un po’ il filo logico del brano, come se alcuni passaggi fossero un po’ troppo forzati, però tutto sommato i Wrath Prophecy si riprendono dignitosamente. Nel secondo pezzo, “Lucy’s ballad”, appaiono addirittura un clarinetto e le percussioni durante l’apertura centrale, che arricchiscono il brano di quel sapore jazz che in situazioni come queste non guasta mai.
Ripeto, purtroppo due brani sono troppo pochi per poter dare un giudizio completo, però devo ammettere che la band ha stoffa e sa il fatto suo. Ottima tecnica, capacità compositiva, belle idee… A questo punto è d’obbligo aspettarsi grandi cose per il debut album che mi auguro arrivi molto presto.
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