Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:42 min.
Etichetta:Dracma Records
Distribuzione:Venus

Tracklist

  1. TROPPO NORMALE
  2. GIOIA E ODIO
  3. MAYBE
  4. LIBERA
  5. FRAMMENTI DI LOGICA
  6. BEYOND SILENCE
  7. INCHIOSTRO TRASPARENTE
  8. MORE
  9. AIR
  10. JESTER'S WEEPIN'

Line up

  • Emma: vocals
  • DJ Cordella: noiselab
  • Simone Melissano: bass
  • Antonio Tunno: guitars

Voto medio utenti

Parecchio affascinante la proposta dei Mjur, secondo gruppo (assieme ai Malibu Stacey) su cui si basano le speranze di rilancio discografico in “grande stile” dell’esperta etichetta torinese Dracma Records.
I Mad Jester Until Rave, nati nel 2005 con l’obiettivo di comporre e rappresentare una musica che riesca ad amalgamare la malinconia e la follia degli spettacoli circensi, con particolare attenzione alla figura del giullare, identificato come l’emblema di questa contrapposizione di stati d’animo, si presentano, nonostante la limitata esperienza, come una band sicura, matura e decisa a mostrare tutto il suo notevole valore e la sua sostanziosa creatività.
Si tratta di un volubile rock alternativo dal forte impatto emotivo, che pur facendo largo uso dell’elettronica (fino ad arrivare, talvolta, a lambire la techno!), mantiene intatta una certa tensione “elettrica”, che non dovrebbe far “inorridire” nemmeno chi normalmente non frequenta tali territori sonori.
Una significativa attenzione alle melodie di facile “assimilazione” e pregevoli abbinamenti ritmici, poi, potrebbero consentire un meritato consenso anche nei settori maggiormente “mainstream” del music business, ma tutto avviene in maniera naturale, senza la benché minima forzatura e la ricerca spasmodica del numero ad “effetto”.
A completare un quadro così gradevole e anzi ad offrire un contributo assolutamente imprescindibile alle sue congrue facoltà attrattive, arriva la splendida voce di Emma, espressiva, carismatica, dinamica, sempre a suo agio in ogni situazione interpretativa e linguistica (i nostri usano con uguale efficacia e credibilità sia l’italiano, sia l’inglese), veramente una gran voce dal luminoso (quantomeno è un augurio!) futuro artistico.
Il disco non conosce vere e proprie flessioni (forse solo lo strumentale “Beyond silence” e la frenetica “More” risultano un po’ “indigeste” al mio gusto estetico) e colpisce immediatamente e pure in modo reiterato, con un misurato melange di pathos, temperamento, forza e istantaneità.
Ottime anche la produzione e la registrazione di un lavoro che si distingue per idee ed interpretazione e merita, in conclusione, vivi e sinceri complimenti.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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