Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:74 min.
Etichetta:Warner Bros.

Tracklist

  1. THAT WAS JUST YOUR LIFE
  2. THE END OF THE LINE
  3. BROKEN, BEAT & SCARRED
  4. THE DAY THAT NEVER COMES
  5. ALL NIGHTMARE LONG
  6. CYANIDE
  7. THE UNFORGIVEN III
  8. THE JUDAS KISS
  9. SUICIDE & REDEMPTION
  10. MY APOCALYPSE

Line up

  • James Hetfield: voce/chitarra
  • Kirk Hammett: chitarra
  • Robert Trujillo: basso
  • Lars Ulrich: batteria

Voto medio utenti

I Metallica sono tornati, venduti o sottomessi alla necessità di soddisfare una platea enorme di fans che, dai tempi di “…And Justice for All”, continuano a chiedersi dove siano finiti i Four Horsemen, quelli veri, quelli che hanno inventato, o meglio, canonizzato il thrash, quelli che sono entrati di diritto nella Storia dell’Heavy Metal. E così, la spasmodica attenzione verso una band apparentemente rinata dopo i disastri di “St. Anger” e gli annessi patimenti psico-fisici, rinvigorita dall’ingresso del bravissimo (e tamarrissimo nel suo scimmiesco incedere) Rob Trujillo al basso, si concentra tutta su questo nuovo, sfolgorante “Death Magnetic”, copertina, logo e titolo che tanto puzzano di old school Metallica.

Se poi, dopo tutte queste premesse, ascolti il nuovo album e basta, cominci inevitabilmente a fare delle riflessioni. E tante sono quelle sorte alla mente di uno Sbranf “in bilico, tra santi e falsi dei” (vi chiedo umilmente perdono per la citazione indegna!!!), tra “mi piacerà di sicuro” e “farà ca*are di sicuro”…. Qui di sicuro non c’è niente, a parte “fiumi di parole” (ci risiamo….) che forse hanno rischiato di annacquare la sostanza del tutto, di far perdere di vista il concetto fondamentale, ossia che è finalmente uscito il nuovo, fottuto disco dei Metallica.

Quindi basta parlare, elucubrare, immaginare. PLAY.

That was just your Life – Il nuovo disco si apre con un arpeggio inquietante di chitarra, che, pochi secondi dopo, si trasformerà nella nuova “Blackened”: un pezzo thrash tecnico, infarcito di un milione di riffs, in cui la voce di James ci accoglie più o meno dove ci aveva lasciato, ossia nella sua fase più incazzosa e ribelle. Stavolta, però, a far da contraltare c’è un certo controllo, cosicché il brano ne guadagna in potenza, più che in rabbia. Note a margine: tornano gli assoli, Lars lascia la Dixan e torna endorser della Tama, la produzione è…mmm… ne parliamo alla fine.
The End of the Line – Muscoli, muscoli muscoli… Ma dove vogliono arrivare questi? A suonare come i Metallica? Ah, già, sono loro… Un brano carico, nero e pestato, dove qualcuno si è scordato di accendere la valvolina dell’ispirazione, dando tutto gas a potenza, pesantezza, muro di suono. Vabbè…
Broken, Beat & Scarred – Rifforama proggy/thrash su un brano cadenzato e sempre cantato ‘cattivo’. Bello il ritornello in doppia cassa, bello l’urlato “show – your – scars!”. Il pezzo, però, puzza di riempitivo, nonostante l’ottima struttura, colpa di riffs pesanti ma spesso un pelo troppo scontati. Molto bello il solo di Kirk, la mano non l’ha persa, perdio.
The Day that never comes – il primo singolo (potete vedere QUI il video, o mini-film, come i Mets lo chiamano) era partito, per me, veramente male…. Un pezzo lento, dal ritornello carico carico, con una seconda parte esplosiva e selvaggia… L’ombra lunga di “One” dava troppo fastidio… Con il passare degli ascolti, si è invece rivelato per quello che è: un pezzo commerciale, accattivante anche per l’orecchio meno metalloso, almeno nella sua prima parte. Un brano tutto sommato debole, tra i dieci di questo nuovo disco. Tuttavia scelta azzeccata, per quanto riguarda il singolo, in quanto il pezzo è il più variegato e radio-friendly (almeno nella prima parte) del lotto. Un brano comunque lungo circa 8 minuti, come quasi tutti i brani di questo “Death Magnetic”… Una piccola accorciatina qua e là avrebbe giovato? Quien sabe…
All Nightmare Long – Si continua ad accelerare ed a picchiare duro: ‘ANL’ è un thrash tempo come non se ne sentivano da molto, con un ottima struttura di riff, ed un ritornello accattivante e urlato, come nella media del disco. Molto scontata, se vuoi, ma maledettamente bella. E, per inciso, ca**o quanto picchiano stavolta… Altro che St. Anger, qui si mena come fabbri, ma alla maniera che piace a noartri! Peraltro, anche questo brano tocca gli 8 minuti, altro che canzonette strofa e ritornello…
Cyanide – Eccola, me l’aspettavo, da qualche parte l’avrebbero messa, la “Enter Sandman” della situazione. Et voila, un bel mid-tempo pieno di “oooah” e “eeeeah” e “uuuah”, come solo il prode James sa fare. Banale quanto un riff di Load, ma quanto mi prende, cribbio!
The Unforgiven III – Basta, dai. Ok, è il pezzo triste e malinconico del disco, è la traccia più grigia e carica di pathos… Ma che diamine c’entra con il primo capitolo della “saga”, anche a livello di lyrics? Si, parla di perdono, ma non puzza fin troppo di mossa a tavolino? Eppure, in fondo, dopo i primi 15 ascolti, sai che ci sta? Alla fin fine, questi sono i Metallica 2008, e se ti guardi appena un po’ indietro, ti rendi conto che abbiamo avuto molto, molto di peggio. Ok, me l’accollo… P.S. Bellissimo l’urlo finale di James prima del solo di Kirk… molto suggestivo.
The Judas Kiss – Il riff portante è quello che si sentiva nei trailer, prima dell’uscita di “Death Magnetic”, un riff davvero rognoso e morboso al punto giusto, che dà quel tocco di ‘marcio’ ad un pezzo decisamente tra i migliori del lotto, convincente nella sua multiforme varietà, se non fosse per una linea di canto un filo troppo scontata, seppur interessante. Bellissimo il ritornello, dalle liriche esaltanti (per un ragazzino di 15 anni!), ma da cantare a squarciagola, ci siamo ca**o! Potenziale hit-single, personalmente in mio pezzo preferito insieme ad un altro che andremo ad incontrare tra poco.
Suicide & Redemption – Piacevole brano strumentale di quasi 10 minuti, lunga suite in cui i nostri cercano di tirar fuori tutto il valore aggiunto che la presenza di Trujillo e la ritrovata vena compositiva permette loro. Un brano interessante, ma poco altro, evitabilissimo, che molto probabilmente non vedrà mai la luce sui palchi, ma potrei essere smentito…
My Apocalypse – Eccola, l’altra perla di “Death Magnetic”. Finalmente un pezzo che respira dei suoi 5 minuti e spicci, con una sequenza di riffs davvero convincente, ed un tempo thrash sparato, posto in conclusione del disco, come nella migliore tradizione dei grandi album dei Metallica, da ‘Damage Inc.’ a ‘Dyers’ Eve’, indietro fino a ‘Metal Milita’. Una mossa che segna la voglia dei nostri di ricollegarsi al passato più glorioso e storico, quello che li ha trasportati nell’Olimpo dei grandissimi. Gran pezzo, davvero.

Eccoci, dunque, alla conclusione di questo viaggio durato 74 minuti (moltiplicato almeno 15 volte!). La sensazione finale è che i Metallica, seppur non siano più quelli di una volta, abbiano ritrovato la strada di casa, seppur con una produzione che poteva essere molto migliore di così (pochissimo basso, troppa batteria, voce troppo, troppo asciutta…. Scelta stilistica? Mah…). Chiamatela mossa commerciale, chiamatelo ravvedimento tardivo. Fatto sta che “Death Magnetic” è un album thrash metal, fatto dai Metallica. Punto. E tanto mi basta e mi avanza, visto quello che l’ha preceduto. Welcome back, Four Horsemen.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
Sufficiente, ma è troppo tardi

Alla sufficienza ci arriva, ma i Metallica sono finiti da un pezzo, mettetevela via, non suonano + metal da un casino di tempo.

Pensavo peggio

Riciclaggio degli album degli anni '80. I Metallica tentano di proporre un disco di mestiere con risultati piuttosto altalenanti. Produzione inaccettabile per una band con un budget del genere. Batteria suonata e registrata male. Strumentale dal sapore di riempitivo e stesso discorso vale per l'ennesima e inutile "Unforgiven" che ironicamente non è nemmeno il brano peggiore.

Basta

l'ho ascoltato tantissime volte perchè volevo convincermi che questo cd fosse bello,ma purtroppo non è così.I troppi soldi li hanno rovinati,per sempre

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 03 ago 2011 alle 15:04

4,5...... è obbiettivamente uno scempio. A sto punto scrivi pure ciò che ti va o meno, libero di farlo, ma non mascherare il tutto da "recensione". I commenti personali e stupidi lasciali ai lettori; mi aspetterei di più da un recensore. L'album è bello.

Inserito il 04 lug 2009 alle 23:48

a me sinceramente piace..certo, non è ai livelli di kill 'em all o master of puppets..e di album così non si vedranno più..però sono sempre i metallica..e sono i migliori :)

Inserito il 07 giu 2009 alle 12:27

Dove sono i Metallica di Ride the Lightning? O quelli di Master of Puppets? Hanno proprio perso il loro stile originario...Cioè il disco è decente, ma ci sono certi pezzi da mettersi le mani ai capelli =)...The unforgiven III? Che mi verrebbe a significare? Hanno profanato per la seconda volta un capolavoro di canzone! Anche se devo dire che alcuni pezzi sono paricolari, fuori dal loro stile ma fatti bene e mi sono piaciuti. A parte qualche sprizzo di banalità, nel complesso do un 7, a livello di disco. Belli gli assoli,molto originali.

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