Uhhhhh che mezzo passo falso per
Ville e per la sua splendida (almeno nei primi 2 album) creatura.
Mettendo da parte la roboante produzione, senza dubbio degna di altissima nota, direi che "
A Dead Heavy Day" mette in luce quello che non sarebbe dovuto accadere, ovvero che lo spettro dei
Sentenced si impadronisse di
Poisonblack, uscendo dalle tenebre che pur sin dal primo album erano oppressive e decisamente vicine al nuovo progetto.
"
A Dead Heavy Day" è di fatto un album insufficiente, sia dal punto di vista del songwriting che dal punto di vista innovativo (che di solito per il sottoscritto non crea mai problemi, ma visto il nome di
Ville qualcosa in più certamente mi sarei aspettato), risultando un pò troppo lento e macchinoso, nonostante il buon manico rock che possiede.
E se proprio vogliamo dirla tutta, la lentezza è data anche dal cantato, troppo leggero e sofisticato, in cui fondamentalmente manca un poco di pura selvaggia, roca voce che è pur nelle corde vocali del cantante finnico.
Colpevoli, probabilmente, anche la lunghezza dei brani, mediamente tutti intorno ai 4 minuti e mezzo di lunghezza.
Dal primissimo album "
Escapexstacy" a questo terzo "
A Dead Heavy Day" la qualità dei dischetti è andata in calando...almeno per il sottoscritto il debut album con alla voce il buon
J.P. Leppäluoto(Charon) rimane l'apice di una band che sicuramente deve fare di meglio per poter scrollarsi di dosso l'abbraccio mortale dei
Senteced.