Breaking the Law...Il Cristian Metal esiste da tempo, ed uno degli esempi più noti sono quegli Stryper, che, oltre ad avere inciso dei dischi più che validi, gettavano bibbie dal palco, per non citare musicisti di assoluto valore come Glenn Hughes o Neal Morse.
Ma di "uomini di Chiesa" che si cimentassero di prima persona con l'Hard & Heavy Metal finora non ne avevo mai incontrati.
"Misteri" è, infatti, l'esordio come
Fratello Metallo per Frate Cesare, un personaggio spesso presente ai concerti Metal e che nell'edizione di quest'anno del Gods Of Metal è persino salito sul palco a proporre due dei brani che sono poi andati a fare parte del disco.
Dopo diverse realizzazioni musicali lontane da qualunque tentazione Heavy, Frate Cesare Bonizzi, francescano dell'Ordine Frati Minori Cappuccini, ha poi intrapreso un nuovo percorso musicale che lo ha spinto a portare il suo messaggio di Pace e Fede (sia cristiana sia metallica) alla "comunità metal".
Certo che i messaggi positivi non sono del tutto intonati ad una corrente musicale che è nata come colonna sonora del disagio e della rabbia adolescenziale (anche se il Metal ha poi dimostrato di non è essere solo questo), ma che ad ogni modo non è mai diventata l'esplicita espressione musicale di una particolare corrente di pensiero, che fosse politica, religiosa o intellettuale.
Una premessa che mi sembra d'obbligo, giusto per chiarire subito che qualunque considerazione è stata fatta senza particolari preconcetti.
Tornando però a "Misteri", sono le tante canzoni banali, a livello musicale e vocale, con certi cori che sono davvero imbarazzanti, come ad esempio "Fiducia", "Vita" (dalle linee vocali ancor più imbarazzanti), il metal-tango di "Amore Metallico" a decretare il giudizio negativo nei confronti di questo lavoro.
E' evidente che Frate Cesare non è un cantante, e così si limita ad arringare (da un pulpito virtuale?) elargendo consigli e suggerimenti (certo, alcuni condivisibili, come i messaggi di "Bacco" o "Tabacco", ma talvolta accostati ad assolute banalità), sforzandosi di inserirsi in un tessuto musicale, legato al più classico hard’n’heavy, che non và mai al di là dei soliti cliché.
Pertanto al di la di qualunque buona intenzione di Frate Cesare (ovviamente gli altri scopi, come i fini commerciali, sono gli stessi di qualunque altra uscita discografica: vendere il maggior numero di copie), non riesco proprio a promuovere questo "Misteri".