Sontuoso doppio live album giapponese (un mercato da sempre assai “amato” dai nostri), per uno dei veri capisaldi dell’hard melodico statunitense, nonché (e non è un dato che si possa trascurare a cuor leggero!) perentoria parte integrante del “ristretto” (nemmeno poi tanto, a dire la verità!) gotha degli “eroi personali” di me medesimo.
“Immagino” che la seconda affermazione per molti non possa essere esattamente considerata alla stregua di un’inviolabile garanzia, ed è per questo che confido sull’assoluta inconfutabilità della prima, allo scopo di catturare l’attenzione dei tanti sostenitori di questo suono, che sono certo non potranno lasciarsi scappare questo prezioso compendio artistico dei grandi
Night Ranger.
Come dicevo, abbiamo a che fare con un magnifico prodotto, dalla prestigiosa scaletta in cui vengono riproposti praticamente tutti gli incredibili hit e i celebri singoli del glorioso passato del gruppo, alternati con misura ed equilibrio a pezzi tratti dal suo ultimo albo in studio intitolato “Hole in the sun”.
Ebbene, “sorpresa”, nonostante la loro vena vagamente “attualizzata” (non completamente “digerita” da parecchi degli aficionados, mentre dovreste già sapere qual è il mio giudizio in merito!), i brani più recenti non sfigurano nemmeno troppo anche se accostati direttamente a quei favolosi momenti di peculiare raffinatezza, a quella mirabile alternanza tra energia e melodia accattivante, a quella perfezione nelle armonie vocali, che hanno reso i loro pezzi maggiormente famosi delle indelebili sculture da conservare gelosamente nel più profondo del proprio animo di de-luxe rock fans.
Questo non toglie che, per molte ragioni, i sensi accolgano in maniera un tantino diversa, volendo servirsi di un accostamento “spericolato”, una “Sister christian” da una “Whatever happened” (fatto abbastanza evidente anche nelle reazioni degli spettatori della C.C. Lemon Hall, dove si tiene il concerto in questione!), ma malgrado ciò il risultato finale appare nel complesso altamente godibile ed avvincente.
A livello di cronaca, null’altro da segnalare, se non la presenza di Reb Beach, sostituto di lusso del mitico Jeff Watson, e una breve rilettura della leggendaria “Highway star” incorporata nella frizzante opener “This boy needs to rock”.
Night Ranger Addicted and/or Melodic Rock Junkies, “Rockin’ Shibuya 2007” await you!
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