Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:50 min.
Etichetta:Century Media Records
Distribuzione:Emi

Tracklist

  1. SLAYING STEEL
  2. SENTENCED MORNING
  3. TWISTING SIGHTS
  4. MINOTAUR
  5. COMBUSTION INFERNO
  6. MASSACRE UNDER THE SUN
  7. BLEEDING OFFERS
  8. REFUSE / RESIST
  9. ORIGIN OF TERROR
  10. CONTRADICTIONS OF DECAY
  11. SONS OF PEST
  12. BLACK WIND
  13. WHORE OF THE UNLIGHT

Line up

  • Alex Camargo: vocals & bass
  • Moyses Kolesne: guitars
  • Max Kolesne: drums

Voto medio utenti

Ennesima release per i prolifici Krisiun, trio brasiliano di irrudicibili death metallers.
Il nuovo “Southern Storm” rappresenta l’acme di una lento e costante miglioramento della band sin dai tempi dell’orripilante “Ageless Venomous”.
In questo disco la band risolve definitivamente uno dei suoi atavici problemi, la produzione. Il suono è reale, potente, assassino, per nulla finto, ed esalta all’ennesima potenza la furia della band, mai così omicida e viscerale prima. Sembra quasi un’altra band.
L’uno/due iniziale composto da “Slaying Steel” e “Sentenced Morning” è da infarto, vomitando la band tonnellate di killer riffs e blast beats.
Il disco mantiene alta tensione per tutta la sua durata e, dopo le fideistica cover dei Sepultura “Refuse/Resist” (canzone immensa), la band non arretra di un millimetro, con la brutale e devastante “Origin Of Terror” e l’angosciante “Contradictions Of Decay”.
Anche strumentalmente la band sembra dare il meglio di sé, e ciò si riverbera nel songwriting mai così variegato e interessante. Ascoltare quello che fa Max Kolesne nella conclusiva “Whore Of The Unlight”, epitaffio finale dopo i 50 secondi di chitarra acustica di “Black Wind”, riconcilia con la musica estrema.
Nessuno potrà mai dire che i Krisiun abbiano inventato alcunché, tuttavia qui rendono veramente tributo in maniera degna ai loro numi tutelari, Morbid Angel e Deicide su tutti, e forse questo “Southern Storm” è anche oltre.
Checché se ne possa dire, al di là delle mie passate disavventure con Max Kolesne, oltre al fatto che come band mi sono antipatici, questo è un signor disco, sicuramente il migliore della loro quasi ventennale carriera. Da avere.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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