Ci sono voluti 8 anni ma alla fine ne è valsa la pena.
Alzi la mano chi avrebbe scommesso su un ritorno in grande stile degli
AC/DC su disco. Pochi, immagino, forse perché le ultime uscite in studio dei fratelli Young non sono state propriamente eccelse ("Ballbreaker" del 1996 e "Stiff Upper Lip" del 2000 non erano affatto esenti da difetti e riempitivi).
Ebbene, ora che abbiamo per le mani l'attesissimo
"Black Ice", possiamo dirlo: questo disco "spacca" alla grande! Questi sono gli
AC/DC che vogliamo, questo è il tipo di album in cui tutti i fans avevano sperato. Mi spingo fino a considerarlo il miglior disco post - "Back In Black" (quelli con Bon Scott rimangono comunque irripetibili, sia chiaro). Già scorrere i titoli dei 15 nuovi brani fa ben sperare: "rock n' roll" da tutte le parti, "Decibel", "War Machine"... poca fantasia? Indubbiamente. Ma avreste voluto qualcosa di diverso dagli
AC/DC? Non credo.
Anche i più scettici, una volta premuto il fatidico tasto "play" sul loro fido lettore cd, non potranno che capitolare, fin dalle prime battute della già nota
"Rock N' Roll Train": il riff, il suono delle chitarre di
Angus e
Malcolm Young, il groove incalzante della batteria di
Phil Rudd, il pulsare del basso di
Cliff Williams, la voce al vetriolo di
Brian Johnson, tutto è al proprio posto, tutto è
AC/DC al 110%.
Vi garantisco che in capo a pochi attimi e senza rendervene conto, vi ritroverete con un sorriso ebete stampato in faccia a suonare l'
air guitar saltellando e sbattendo testa e piedi al ritmo irresistibile degli
AC/DC. Chi se ne frega se le canzoni sanno quasi tutte di già sentito, questo è puro, semplice, sano e fottuto
rock n'roll e come tale, la sua funzione è quella di divertirvi e farvi stare meglio, compito che
"Black Ice" svolge alla perfezione.
A dire il vero, c'è perfino qualcosa di "nuovo" in alcuni brani:
"Anything Goes" ha un andamento spensierato e quasi pop, in
"Stormy May Day", compare per la prima volta una slide guitar, per non parlare della suggestiva
"Rock N' Roll Dream", nella quale si alternano una strofa rallentata, con una superlativa prova vocale e stupendi arpeggi, a un refrain più roccioso. Volete sapere qual è la cosa positiva? Per quanto il concetto di esperimento sia quasi sempre stato estraneo alla musica degli
AC/DC, queste prove inusuali funzionano molto bene, donando una ventata di aria fresca senza snaturare eccessivamente il sound del gruppo.
Per il resto, le altre canzoni sono quanto di più classico vi possiate aspettare:
"Big Jack", "War Machine", "Spoilin' For A Fight" e
"Wheels", ad esempio, sono tutte dei concentrati di energia pura in pieno stile
AC/DC.
Quello che stupisce, dopo aver ascoltato questo ottimo album, è lo stato di forma della band: assolutamente perfetto, soprattutto per quanto riguarda Brian Johnson, che nonostante i suoi 61 anni sfodera una prestazione maiuscola, la migliore dai tempi di "The Razor's Edge". Evidentemente il periodo di stop deve avergli permesso di migliorare ulteriormente la sua tecnica, poiché sembra ringiovanito di almeno 15 anni, senza contare le frequenti e riuscite variazioni di tono in brani come la già citata
"Rock N' Roll Dream" o
"Rockin' All The Way". Gli altri però non sono da meno: Angus e Malcolm intrecciano i loro riff con la confidenza e la scioltezza di 35 anni di esperienza, mentre Cliff Williams e Phil Rudd continuano a costituire una delle sezioni ritmiche più solide, precise ed efficaci del pianeta.
Nota di merito per il produttore, il celebre Brendan O' Brien, che ha svolto un lavoro eccellente: ogni strumento, ogni nota e ogni colpo di batteria sono perfettamente distinguibili e bilanciati, in un sound cristallino ma old style al tempo stesso.
Alla luce di quanto ascoltato, abbiamo l'ennesima conferma che gli
AC/DC sono e resteranno maestri inarrivabili e incontrastati nel loro genere. Gruppi anche ottimi come gli Airbourne, che sono sempre stati indicati come i legittimi eredi degli
AC/DC, hanno ancora parecchia strada da fare prima di arrivare anche solo a sfiorare la grandezza degli originali.
Che vi piacciano o no, questi sono gli
AC/DC e questo è il loro nuovo, grande album.
Buy or die!!!