Quando meno te l’aspetti ecco che sbuca fuori la sorpresa che ti lascia a bocca aperta. Già autori del debut “
Imagery” e dell’ep, con materiale in parte già edito, “
A Passage Into Forlorn”, ecco a voi i
Neuraxis col nuovo, relativamente (è uscito in America ad Ottobre del 2002), “
Truth Beyond…”.
I nostri vengono dal Quebec (Canada), e questo dovrebbe essere già una garanzia e infatti i riferimenti più diretti per questa band sono i connazionali
Cryptopsy per quel che riguarda la perizia tecnica e la brutalità e i
Kataklysm per quel che riguarda i passaggi più melodici e classici. Sto cercando di tenere i piedi per terra ma la favorevolissima impressione che mi hanno destato questi ragazzi mi mette l’argento vivo addosso. Le songs sono tutte ben strutturate e hanno tutte il crisma della devastazione insito nei cambi di tempo, nelle devastanti accelerazioni tipicamente grind, nelle parti più cadenzate, nel groove animalesco e bestiale di certi rallentamenti da cardiopalma.
Una band completa, fornita di ottima perizia strumentale e che sa dosare brutalità e tecnica, evidenziandole inoltre con inserti melodici veramente belli. Il risultato è una musica così intensa e schizoide che giuro vi farà male il cervello dopo un po’ e menomale che a metà disco c’è una breve strumentale acustica che vi da il tempo di riprendere fiato prima dell’assalto finale. Songs come “
Impulse”, “
Fractionized” e “
Reflections” sono abbastanza esaustive della proposta dei
Neuraxis. Da rimarcare anche la produzione che è molto buona e capace di far risaltare tutti gli strumenti, soprattutto le chitarre (molto espressive) e la batteria che ha un suono veramente potente.
Unico neo è l’orrenda copertina che non rende onore alla splendida proposta di questi canadesi. Un definitiva un ottimo platter a base di death metal brutale e tecnico ma al tempo stesso melodico, vario e mai monotono e con una prova strumentale e vocale sopra le righe. Penso che gli elementi ci siano tutti per vederne delle belle prossimamente, ora tocca a voi la scelta, ma lasciatemi dire che chi si perde sto disco commette un peccato mortale.
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