I thrasher che leggono EUTK conosceranno forse gli americani Laaz Rockit, autori nei primi anni novanta di due eccellenti dischi di speed/thrash corrispondenti ai titoli di "Nothing'$ $acred" e "Annihilation Principle".
A ben 17 anni di distanza da quest'ultimo, la band torna a registrare un nuovo disco dopo aver passato un paio d'anni a suonare in giro per il globo (tra le tante date, doveroso ricordare la partecipazione al Keep It True) e dopo aver regalato ai propri fans un live DVD.
Molti anni sono passati da quando i Laaz hanno composto del materiale inedito, e francamente mi sono avvicinato a questo nuovo "Left For Dead" senza avere la minima idea di cosa sarebbe potuto venire fuori. L'opener "Brainwash", con il suo incedere spiccatamente speed, apre il disco nutrendo la speranza che forse la band non abbia perso lo smalto di un tempo. Certo, i segni dell'età di fanno sentire per quel che riguarda la voce di Michael Coons, non più acuta come un tempo ma assestata su toni molto più bassi. Nonostante questo, il pezzo è molto buono, sfoderando un chorus dalla presa immediata. La successiva "Delirium Void" si segnala per un gusto negli arrangiamenti decisamente più moderno, a dimostrazione che i Laaz non sono rimasti fermi al 1991. Tuttavia è proprio da questo brano che iniziano i problemi: encomiabile il fatto di voler svecchiare la propria proposta musicale, adattandola ai tempi moderni, tuttavia il pezzo non brilla per incisività e non convince appieno. Da qui in poi, il declino: le canzoni suonano fiacche e prive di mordente, anche se a tratti qualche bel riff spunta fuori, come quello di "Erased", a partire dai quali però le canzoni non si sviluppano sui binari giusti. Il piattume e la noia divengono l'elemento predominante, nonostante i Laaz Rockit ce la mettano tutta, premendo anche sull'acceleratore, ma senza dare quella zampata che farebbe fare il salto di qualità. Sintomatica in questo senso "My Euphoria": riff veloci alternati a stacchi più quadrati, assoli passionali con corde che fischiano a iosa..eppure nulla da fare, finiti i 3:53 minuti della sua durata ci si chiede "Beh? Quindi? Tutto qui?".
Un disco nè carne nè pesce, francamente evitabile e che senza dubbio alcuno è il capitolo peggiore della saga dei Laaz Rockit. Veramente un peccato, perchè il gruppo fino ad ora si era sempre tenuto su standard buoni, e "Left For Dead" costituisce una piccola macchia nella discografia dei Laaz. Niente che un un ascolto di "Nothing'$ $acred" non possa comunque cancellare all'istante.
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