Copertina 5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:46 min.
Etichetta:Deity Down Records

Tracklist

  1. INTRO (DEBT OF NATURE REPRISE)
  2. MASTURBATOR GENERATOR
  3. CRUSH KILL AND BURN
  4. LIKE BREEDING RATS
  5. INSALATA TARANTULA
  6. EISENFRESSER
  7. WHY I HATE
  8. NIGHTMARE OF THE FASHION WHORE
  9. BLACKGUARD
  10. CATERPILLAR WALK
  11. DEMISE OF DEMENTIA
  12. PEEPING TOM

Line up

  • Masae Dausend - Vocals
  • Simon Lukassek - Guitar
  • Marc Göhring - Vocals
  • Marcus Italiani - Guitar, Vocals
  • Stavro Kamari - Bass, Vocals
  • Kevin Siepmann - Drums

Voto medio utenti

I Debt Of Nature sono una female fronted thrash metal mand proveniente dalla Germania, attiva dal 2006 ed al secondo full lenght album.

"Crush, Kill and Burn" si presenta in maniera prepotente e decisa, sia nell'eloquente titolo che nel cruento artwork, che in copertina propone una scena abbastanza controversa. Una bambina, dai capelli lunghi biondi e con un vestito rosso, stringe nella mano destra il suo tenero orsacchiotto, attraversando una città e dividendola nettamente in due emisferi. Nella parte destra la città è intatta e la stessa bambina conserva l'innocenza di un'infante ed il suo aspetto umano. La situazione, però, si ribalta completamente nella parte sinistra, dove brandelli di carne e vestiti ricoprono le ossa nude di una bambina-zombie e dove l'inquietudine prende possesso di una città che arde e si autodistrugge.

La band si definisce un miscuglio di sottogeneri metal molto discutibile: si fa riferimento al grind, al crust punk, al death metal tecnico, al death metal melodico e al thrash. Premetto che, avendo letto la loro biografia nel momento in cui ho inserito l'album per procedere con l'ascolto, mi aspettavo un super gruppone realmente innovativo e che proponesse una super pappa metal che avrebbe fatto concorrenza agli spinaci di braccio di ferro, in quanto a potenza e forza.
Ma le aspettative sono state tutte completamente deluse.

Il prodotto proposto dai Debt Of Nature, a mio parere, è un semplice thrash metal, che azzarda con qualche virtuosismo "chitarresco" ogni tanto o con qualche riff che potrebbe lontanamente [ma proprio tanto lontanamente] avere echi di death metal. Per il resto, il cantanto è senza dubbio thrash, la voce è cavernosa, sì, ma non al punto tale da risultare death, e non é tantomeno grind. Di quest'ultimo, se proprio si vuol essere buoni, si possono trovare riferimenti in alcune tematiche affrontate, o nelle lyrics di pezzi come "Peeping Tom", che racconta la bizzarra storia di un uomo, Tom, per l'appunto, appassionato di pissing, in cui si potrebbe rivedere quell'ironismo sporco e senza pudore tipico del grind.

Il gergo utilizzato è abbastanza cruento ed esplicito.
L'odio scorre a profusione: odio per i mass media spersonalizzanti ["Like Breeding Rats"] e contro ipocrisia, egoismo e menzogna ["Why I Hate"]. Ma a volte si và incontro ad un tipo di nazionalismo estremo, come nella titletrack "Crush, Kill And Burn", in cui i Debt Of Nature recitano così: "Killing fields and thousands corpses everywhere, the stench of death it's for you a fucking honour, when you die for your country". E spero che le loro affermazioni siano solo provocatorie.

Onestamente, il lavoro non mi lascia troppo soddisfatta.
Trovo la band ancora immatura, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto dal punto di vista stilistico.
Credo che debbano cercare di inquadrarsi bene in un genere, di puntare ad una direzione ben definita. E' più che normale che musicanti provenienti da un background musicale diverso siano influenzati in maniera diversa ed apportino contaminazioni differenti, ma trovo sbagliato cercare di unire il tutto senza criterio.
E' un lavoro di autoanalisi che i Debt Of Nature dovrebbero pensare di fare su loro stessi, per valutare in maniera oggettiva cosa vorrebbero essere, cosa non possono assolutamente essere e cosa sono effettivamente ora.

Il caos, a volte, genera ordine; ma spesso, se non si è abili nel domarlo, genera altro caos. E basta.
Recensione a cura di Selenia Marinelli

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