Purtroppo con un bel po' di ritardo ci giunge il nuovo capitolo degli olandesi
Born From Pain, ben il quinto della loro carriera ed il terzo per la inossidabile
Metal Blade: purtroppo perchè, pur senza picchi clamorosi o eccitazioni decisamente fuori luogo, sappiamo che i Born From Pain fanno parte di quella schiera di bands minori su cui poter fare sempre affidamento quando si è in cerca di buona musica, ben suonata, di qualità, senza inaspettati cali o tradimenti dell'ultim'ora.
Un thrash hardcore piuttosto bilanciato tra questi due generi, talvolta pendente a qualche riff old-school, ma in generale decisamente orientato su soluzioni "urbane", come i migliori Biohazard di tanti, tanti anni fa.
"
Survival" già dal titolo ci consegna le sue intenzioni guerrigliere e la doppietta iniziale "
Sound of Survival" / "State of Mind" esprime al meglio la capacità e la direzione stilistica intrapresa dai nostri; una sirena di coprifuoco ci introduce nel turbinio della lotta, sconquassata da riffs granitici, cadenzati ed il cantato molto rap metal del bassista
Rob Franssen, coadiuvati dai cori della gang dietro di lui. Insomma, immaginatevi un video di un tipo coi capelli corti, mega tatuato, che si agita nevrotizzato ed urla a squarciagola con dietro di lui dei "fratelli" muscolosissimi a fargli da supporto, il tutto in una città sottourbana in pieno degrado, con reti sfondate e barili in mezzo alla strada che bruciano.
Fatto? Ecco, questi sono i Born From Pain. Prendere o lasciare.
Noi, come da anni d'altronde, prendiamo sicuramente perchè in questa veste, sebbene non newyorkesi, gli olandesoni in questione ci sanno davvero fare!
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