Il ritorno degli
Stuck Mojo è una buona notizia, questo “The Great Revival” è il secondo disco (il settimo in totale) della seconda vita della band, scioltasi nel 2001 e riformatasi nel 2005.
La prima cosa che balza all’occhio è che sono lontani i tempi di “Pigwalk”, adesso la band ha mutato approccio, ha mutato suono e, a dirla tutta, sembra molto più matura, anche senza il proprio leader storico Bonz, ormai rimpiazzato, nella loro nuova vita, da Lord Nelson.
La seconda cosa da sottolineare è la varietà e l’eterogeneità delle canzoni, che trasmettono tantissimo feeling, e questa è davvero una piacevole sorpresa. Un feeling rilassato, molto friendly.
La melodia ha preso il sopravvento, l’aggressività è parecchio calata, a favore di composizioni dove le invettive rapcore si sono trasformate in moods molto più funky e soul.
Prendete ad esempio “Friends”, un pezzo assolutamente clamoroso, che vede la partecipazione di una singer femminile, con un sound totalmente devoto ai generi “black” (hip hop, soul, funky, r’n’b) pur non dimenticando una matrice di rock dai colori caldi. Non so perché, ma ascoltando la song mi viene in mente Quentin Tarantino, ed il fatto che questa canzone non sfigurerebbe in uno dei suoi film.
“The Flood” è groove metal che non dimentica i bei tempi andati, con chitarre ribassate e vocals aggressive. “Now That You’re All Alone” è un altro pezzo clamoroso, perfetto incrocio tra hip hop e hard rock, con melodia da urlo e ritornello catchy.
Le canzoni hanno tiro, hanno anima, ma sanno anche pestare duro, come nel caso di “The Fear”, canzone percussiva e groovy.
“Country Road” tradisce le origini della band, un pezzo southern rock al 100%., assolutamente da brividi. La seguente “Invincibile” è ancora una volta hip hip/rock d’altissimo livello, per la capacità che ha di sciogliere la splendida melodia nelle strutture geometriche del cantato rap.
Chiudono il disco le due parti due “Superstar”, che raccontano il sogno americano.
“Superstar Part 1” è soul, sembra di ascoltare i Sevendust più soft, è incredibile la sensazione di pace e relax che sa regalare la voce di Lord Nelson, invita al trip.
Al di là di tutte le classificazioni possibili e immaginabili, questo disco è grande rock, fatto di grandi canzoni. Da avere assolutamente.
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