Interessante disco di debutto per i britannici My Minds Weapon autori di un connubio tra metalcore e techno metal con un mood dannatamente gloomy di fondo che pervade ogni loro singola composizione.
Tralasciando i proclami della casa discografica che li elegge ad ultima speranza del metal d’oltremanica, direi che comunque siamo al cospetto di un band che negli anni a venire potrebbe regalarci qualche sorpresa. Ok i nostri cinque scozzesi non inventeranno niente di nuovo, ma sanno mischiare con gusto le loro varie influenze (metalcore, techno trash/death, progressive metal, swedish metal le principali) e poco importa se molti passaggi sanno di già sentito poiché il risultato finale non è affatto male.
Le migliori canzoni di questo "The Carrion Sky" a mio parere sono l’iniziale ‘Silhouettes Of Enemies’, diretta al punto giusto ma soprattutto ‘At Least You’re Not Dead’ e la conclusiva ‘Goodbyes’, entrambe graziate da ritornelli melodici decisamente vincenti, ma mentre la prima ha una struttura più complessa e progressiva (passaggi violenti, cambi di tempo, parti groove, arpeggi melodici, insomma ce n’è per tutti i gusti), la seconda è spaccata in due, con una prima parte più concreta ed una seconda parte dedicata allo sfogo strumentale dei nostri che si dimostrano ancora una volta discreti musicisti.
Il difetto più grosso dei My Minds Weapon è la poca varietà delle loro composizioni, ascoltare il loro debutto dall’inizio alla fine rischia di essere stancante, la struttura dei brani alla fine è sempre uguale: strofa tirata con cantato aggressivo - ritornello melodico con voce pulita. Quando i nostri riusciranno ad aggiustare il tiro e diversificare maggiormente la loro proposta potremmo vederne delle belle. Stay tuned.