Gli
Ice Ages sono un progetto “electro-industrial” di
Richard Lederer, già membro del gruppo black metal
Summoning e del gruppo darkwave
Die Verbannten Kinder Evas.
“
Buried Silence” rappresenta il ritorno dell’artista austriaco, ad otto anni da quel “
Killing Emptiness” che ci mostrò un progetto in netta crescita, sia dal punto di vista stilistico che della qualità musicale.
Quello che ci troviamo di fronte è un lavoro di dieci tracce in cui tappeti di tastiere e screaming vocali filtrati creano atmosfere plumbee ed estremamente ruvide che rimandano alle sonorità di quei club post industrial dell’Europa centro-orientale popolati da figure smunte, truccate di bianco e indossanti lunghi cappotti di pelle nera in stile Hellraiser. Tutta l’atmosfera di fondo è molto triste ma in modo assolutamente deliberato.
Lederer ha creato una serie di odi alla morte dove la vita è un cinico vortice pieno di dolore e miseria in cui la dipartita dal mondo dei vivi è l'unica occasione per la pace. C’è senza dubbio del catartico nell’ascoltare dischi come “Buried silence”. E dopo aver cercato di scoprire se l’immersione nelle visioni di Lederer faccia vedere il mondo sotto un aspetto più luminoso, l’unico stato che descrive al meglio quelle che sono state le mie sensazioni è quello di un sonnolente torpore accompagnato da una vaga sensazione di vuoto.
In conclusione, questo nuovo lavoro targato Ice Ages non offre niente di particolarmente interessante ma può trovare accoliti tra chi è abituato a navigare in tali suggestioni. Senza ombra di dubbio potrebbe non essere il miglior CD da mettere su se il vostro animale domestico se n’è appena andato a miglior vita o se i Poison sono il vostro gruppo preferito!
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