Copertina 5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2008
Durata:49 min.
Etichetta:ProgRock Records
Distribuzione:SPV/Audioglobe

Tracklist

  1. ANGEL OF LIES
  2. FINAL WARNING
  3. 555
  4. SPOTLIGHT
  5. RIDERS ON THE ROAD
  6. THIS STORY HAS TO BE TOLD
  7. PLACE UNDER THE SUN
  8. STILL A MYSTERY
  9. LOOKING FOR SALVATION
  10. THIS PHOTOGRAPH
  11. I CAN'T HOLD ON
  12. NOWHERE TO RUN

Line up

  • Neal Grusky: guitars
  • Gus Monsanto: vocals
  • Bjorn Englen: bass
  • Patrick Johannson: drums
  • Brook Hansen: keyboards
  • Jeff Scott Soto: backing vocals

Voto medio utenti

Disco bruttino, questo "Invitation to Forever" dei Takara di Neal Grusky. Ennesima line-up completamente rinnovata, o quasi, ed ennesimo tentativo di emergere e di affermare un nome già molto popolare nel circuito hard rock/AOR, ma che non è mai riuscito a fare il famigerato salto di qualità. E così, stufo di sentir parlare dei suoi Takara come "la band dove cantava Soto", mr. Grusky tenta di pescare il jolly reclutando alla voce il brasiliano Gus Monsanto, già cantante degli Adagio ed, attualmente, all'onore delle cronache per essere il vocalist designato dei Revolution Renaissance di Timo Tolkki.

Beh, a voler dirla tutta, caro Neal, altro che jolly: Gus canta male, senza mordente, non restando in tono in molti passaggi, si sente lonano un miglio quando un singer professionale registra con passione o solo per la busta paga, e qui, cari lettori, mi sembra fin troppo chiaro che ci troviamo nel secondo caso.
Non che gli altri strumentisti brillino per perfezione esecutiva: e sì che la sezione ritmica è quella di zio Yngwie Malmsteen... Ma vi giuro, sentire Patrick Johannson approssimare alcuni fills con delle rullate quasi amatoriali, fa veramente riflettere....

Ma non è solo la prestazione di Mr. Monsanto a far scendere il livello totale di questo Takara-album: le canzoni, a dirla tutta, non brillano per inventiva, freschezza, attitudine, non fanno gridare al miracolo, pur attestandosi nella aurea mediocritas che certi filosofi antichi indicavano come la miglior condizione dell'essere umano. Ma noi, instancabili perfezionisti, non possiamo non notare quanto derivativo, poco ispirato e banale sia questo disco, a maggior ragione trtattandosi di un disco di una band che ha un signor curriculum alle spalle.

Per cui, tirando le somme, "Invitation to Forever" è rimandato a settembre, siamo ben al di sotto della soglia di sufficienza. Gus Monsanto, poi, bocciato su tutta la linea. Ascoltare per credere la track n° 10, "This Photograph": basta un na na na naaa in sottofondo di Jeff Scott Soto per capire che razza di abisso ci sia tra lui e Gus.... Ma per piacere...
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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