Sinister, un nome che rappresenta una delle band più longeve e prolifiche del panorama death metal europeo. Un gruppo coraggioso, a suo modo, in quanto capace di resistere quasi indenne anche al periodo buoi che ha caratterizzato il genere nella metà degli anni 90, mantenendo immutata la ricetta del loro sound, totalmente votato a ripercorrere i sentieri più brutali ed estremi, così ben indicati dai colleghi d'oltre oceano. "Savage Or Grace" rappresenta la prova del nove anche per la graziosa singer Rachel, chiamata a riscattarsi dopo la non brillantissima prova fornita nel precedente "Creative Killings". Riscatto tutto sommato riuscita riuscito a quanto sembra: i growl catacombali che spuntano dal magma furioso generato dal riffing nervoso e micidiale di Pascal sono quantomai spaventosi e incisivi, anche se un po' troppo spezzettati e rarefatti, quasi mancasse il fiato e la resistenza fisica. L'assunto sonoro invece si discosta poco da quanto sentito in passato, i pezzi si dipanano abbastanza canonicamente tra accelerazioni brucianti e dolorosi rallentamenti, ben incanalati dalle sapienti e precise mani di Alex dietro le pelli. Non manca la satanica intro in apertura ("Rise Of the Predator"), non manca il pezzo introdotto dal classico triste arpeggio di chitarra, foriero di successivi massacri ("Dominion"), non manca la super produzione gentilmente fornita dalla Nuclear Blast. Ciò che manca, purtroppo, è la qualità delle canzoni. Ad eccezione della titletrack, l'unica canzone capace di trasmettere qualche sobbalzo, non c'è nulla di entusiasmante, nulla di veramente convincente, nulla che possa sfuggire alla triste e funerea cappa della noia. Nonostante la sua precisione realizzativa, "Savage Or Grace" difficilmente resisterà alla prova del tempo, anzi molto probabilmente al terzo ascolto verrà irrimediabilmente riposto nell'angolo più buio ed inaccessibile dello scaffale. Consigliato solo ai fans più intransigenti del gruppo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?