Monografia - Absurd

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Pubblicato il:09/10/2024
Come già spiegato altrove, in terra teutonica i primi album del genere, o quantomeno i più importanti per darne l’avvio, generalmente sono rinvenibili nel 1996. A tal proposito dobbiamo sempre ricordarci degli Absurd di “Facta Loquuntur”, oltreché dei Lunar Aurora con “Weltengänger”, i Falkenbach con “…en their medh riki fara…”, e last but not least, i fondamentali Bethlehem, veri e propri precursori, se non tra gli ideatori insieme ad altre band come gli Strid, del movimento DSBM. I quali esordirono nel 1994 con il difficilmente catalogabile “Dark Metal” e nel 1996 rilasciarono lo sbalorditivo “Dictius Te Necare”.
Questi quantomeno i nomi principali, poiché in realtà pullulavano in quegli anni un enorme sottobosco di piccole formazioni underground realmente degne di rilievo; come per esempio i Tha-Norr - di cui tra l’altro ho scritto recentemente la monografia - che esordirono nel 1995 con il primo LP "Wolfenzeitalter", dopo aver già rilasciato un demo nel 1994 ("Assault on Aerie").
Importantissimi anche i Nagelfar, nello specifico per il loro vento innovatore, che tuttavia arriveranno lievemente in ritardo al primo lungo, ovvero nel 1997, "Hünengrab im Herbst" (Kettenhund Records).
Rappresentando gli Absurd, oltreché una delle prime realtà del genere, una di quelle più seminali e iconoclaste, se ne evince il perché si prestino alla scrittura di una loro monografia. Una decisione presa non certo per accondiscendenza con gli ideali del gruppo, né per elogio alle aberranti vicende al di fuori del contesto musicale che hanno contraddistinto gli Absurd; bensì esclusivamente per amore del nostro genere, e mossi dal desiderio di risalire alle origini di una scena estremamente rilevante, contraddistinta da numerosi picchi qualitativi, come lo è quella teutonica. Una panorama che ho tra le varie cose intenzione di trattare in futuro, con uno scritto a cui già lavoro da tempo, sotto un profilo più ampio e generale.
In questa monografia dedicata agli Absurd mi soffermerò sulla loro storia, e principalmente sui full-length, tralasciando dunque le uscite minori (salvo eccezioni), così da non divenire troppo dispersivo.

Il gruppo è stato fondato nel 1992 a Sondershausen (Turingia) dal cantante/chitarrista Sebastian Schauseil, dal batterista Hendrik Möbus e a cui si aggiunse più tardi il bassista Andreas Kirchner. Il gruppo in seguito verrà messo sotto contratto dalla Nebelfee Klangwerke, casa discografica presieduta da Ronald Möbus, fratello di Hendrik. Inizialmente invece i tre ragazzi incisero in maniera indipendente un promo e una demo nello stesso anno ("God’s Death" e "Death form the Forest"). In seguito la band perse tutti i suoi membri originari a causa dell’assassinio dell’allora quindicenne Sandro Beyer e, attualmente, presenta una line-up del tutto differente. Ora il gruppo è costituito da Ronald Möbus (voce e basso), Unhold (chitarra) e Sven Zimper (batteria); e a oggi hanno pubblicato cinque album in studio.
Gli Absurd presentano uno stile che poggia le sue fondamenta su un Black Metal con notevoli influenze Folk/Viking; mentre i temi della loro musica sono orientati verso forme estreme di nazionalsocialismo e al paganesimo di matrice norrena. Sono, dunque, altresì da annoverarsi tra le prime, se non la prima, infausta formazione prettamente nazional-socialista (NSBM).

Gli Absurd divennero noti nell’underground a causa di un raccapricciante evento avvenuto il 29 aprile del 1993, quando a quel tempo avevano circa 17 anni, ovvero l'omicidio di Sandro Beyer.
Sandro Beyer era un ragazzino di 15 anni privo di amicizie ed estremamente solo che rimase affascinato dal carisma degli Absurd. Tentò di aggregarsi alla loro compagnia con insistenza, sebbene i tre ragazzi non lo volessero con loro e lo schernissero quotidianamente.
Beyer assisteva spesso alle prove del gruppo e ai rituali occulti che tenevano in una cava di pietre. Il quindicenne commise l’errore di vociferare in giro le attività sataniste e le ideologie politiche del gruppo, oltreché di raccontare della relazione tra Schauseil e la madre di uno studente.
Un giorno, Beyer ingannato dalla fidanzata di Hendrik Möbus che gli disse di incontrarsi in un bosco alle 20:00 di sera, si trovò di fronte a tutti i membri della band, i quali lo strangolarono con un cavo elettrico e lo seppellirono.
Dopo l’assassinio i tre ragazzi furono arrestati; ma nonostante ciò continuarono a scrivere musica dal carcere cambiando il loro nome con "In Ketten" (in tedesco assume il significato di "In catene"). Dal carcere composero alcuni brani che confluirono nell'EP "Thuringian Pagan Madness", raffigurante in copertina la tomba di Sandro Beyer.
Gli Absurd vennero rilasciati molto presto, nel 1998 (dunque non solo in Italia la giustizia è inefficiente), in quanto minorenni al momento dell’omicidio.
Mentre Kirchner e Schauseil tornarono a una vita normale, Möbus continuò a commettere piccoli crimini che lo hanno condotto più volte nuovamente agli arresti.
Da segnalare sulla figura di Möbus e degli Absurd in generale, che gli Abyssic Hate hanno dedicato a lui il loro unico album, il capolavoro "Suicidal Emotions" (2000); e che numerose band hanno eseguito cover degli Absurd, tra cui gli Anti, con la loro riproposizione di "Mourning Soul" nel masterpiece "The Insignificance of Life" (2006).


Immergendoci nell’aspetto prettamente musicale (l'unico che ci interessa), l’esordio degli Absurd, preceduto da varie pubblicazioni minori quali demo, live ed EP, di cui il primo "God’s Death" risale al lontano 1992, è il già citato "Facta Loquuntur" (No Colours Records) uscito nel 1996; che rappresenta se non il primo, sicuramente una tra le primissime release Black Metal generate in suolo teutonico.

"Facta Loquuntur"

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Si tratta di un Black Metal molto acerbo e dal tasso tecnico piuttosto basso che risente ancora notevolmente del Black della prima ondata di Bathory, Venom e Celtic Frost; contraddistinto da un'attitudine Hardcore piuttosto dirompente. In tutto questo si inseriscono alcuni frangenti folcloristici che si ripercuotono nelle voci, richiamanti appunto la già citata band di Quorthon dell’epopea Epic/Viking. Un disco seminale, piuttosto breve, 36 minuti, caratterizzato da un livello di intransigenza che si attesta ai massimi livelli. Non un album imprescindibile e neanche un capolavoro, tuttavia fondamentale per innescare il movimento del Black tedesco.
La produzione estremamente lo-fi e caotica, che rimanda all'approccio musicale delle prime release della fiamma nera scandinava, ha contribuito indubbiamente alla diffusione di una certa attitudine musicale al metal estremo della scena tedesca; ricalcando in parte i miti dei padri fondatori del genere; ed essendo gli Absurd tra i primi esponenti del metallo nero del paese, questo ha fatto sì che sia tale disco, che la band nel complesso, diventassero oggetto di culto. A questo probabilmente ha inoltre giovato il fatto che quando uscì "Facta Loquuntur" i giovani tedeschi si trovassero ancora in carcere per l’omicidio di Sandro Beyer, ricalcando dunque un po’ la storia, seppur con contorni completamente diversi, del conte norvegese. Inoltre gli Absurd potevano in qualche misura essere accostati ad altri casi di cronaca nera, che, in quegli anni, sembrava quasi dovessero essere un trademark di appartenenza identitaria al genere (Emperor e Dissection ne sono un esempio).
A riconferma del fatto che bene o male che se ne parli, nel mondo finto del music business, tutto non è nient'altro che pubblicità.

"Asgardsrei" (EP)

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Nel 1999 i soli Schauseil e Hendrik Möbus rilasciarono questo EP, tramite la IG Farben.
Sebbene io tenda a considerare gli EP uscite minori, ritengo che invece sia importante trattare, seppur brevemente, di questa minuta parentesi.
Si tratta di cinque brani, piuttosto corposi, di cui due strumentali, per un totale di 27 minuti.
Un lavoro minimale che si basa su ritmiche davvero essenziali, perlopiù su maldestri 4/4, quasi ballabili, somiglianti talvolta a musiche folcloristiche che in parte lasciano venire a mente i canti popolari degli ubriaconi nelle osterie.
Vi sono anche tracce più atmosferiche, con voci sussurrate e suoni che si avvalgono di un ampio utilizzo di synths; profilando paesaggi misteriosi ed estremamente evocativi che un po' riportano il pensiero alle fasi più quiete e oniriche di Burzum.
Di Black Metal qui dentro vi è veramente poco…
L'insieme è contraddistinto quasi esclusivamente da clean vocals e le strutture non hanno la frenesia tipica del Black.
A mio avviso risulta un'opera tendenzialmente monotona, tuttavia molto importante per l'evoluzione della band, in quanto le diede modo di concentrarsi sul suo lato Pagan/Folk/Viking dai tratti epici, presente nel debut solo in stadio embrionale; e che grazie a questo EP venne raffinato e codificato con più pregnanza. Questo consentirà agli Absurd, in seguito, quando con i loro successivi lavori (da "Totenlieder" in poi) torneranno a esprimersi prevalentemente con l'anima classicamente Black Metal, di integrarvici in maniera più convincente tale aspetto folcloristico del loro sound.


“Werwolfthron”

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Nel 2002 invece esce il secondo platter di casa Absurd, “Werwolfthron” (Nebelfee Klangwerke), che vedeva l'assenza di Möbus, il quale, come già accennato, continuava ad avere ancora numerosi problemi con la legge.
Da qui in poi saranno i soli Wolf (Ronald Möbus, il fratello di Hendrik, che oltre al ruolo di discografico assunse quello di cantante) e Unhold a tenere le fila del gruppo.
In questo album la band svilupperà con più sicurezza la propria proposta, tralasciando un po' la sua coloritura Pagan/Folk, e dando più importanza alla miscela primordiale e bastarda di Black Metal, situato nella terra di mezzo tra prima e seconda ondata, con Thrash Metal come piovesse sangue ed urgenza Hardcore.
Un'opera essenziale che non aggiunge molto al full-length di esordio; al più si limita a ridefinire e raffinare l'identità degli Absurd. Identità che si contraddistingue da sempre per un Black rozzo, ancorato al Thrash/Death e ai fasti dell'antica tradizione norrena di stampo pagano, rinvenibile, anche se in misura minoritaria, nei testi e in vari arpeggi armoniosi. Ricostruendo puntualmente, con la sua crudezza sonora, e un grosso fardello di nostalgia, le rovine di quel mondo ormai decaduto da tempi immemori.


"Totenlieder"

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Più o meno sulle medesime coordinate si muoverà il terzo platter, “Totenlieder”, rilasciato a distanza di solo un anno, nel 2003 dunque, e sempre con l'etichetta di Ronald.
Tuttavia la già più volte citata componente Pagan/Folk qui emerge con preponderanza, risultando altresì più amalgamata con l’anima seminale del gruppo rispetto per esempio a "Facta Loquuntur".
Si denota una notevole crescita stilistica e un'attitudine poetica marcata - esprimentesi tramite arpeggi suadenti di chitarra estremamente caldi e struggenti - che risulta davvero avvincente e a tratti commovente, riconducendo quasi il pensiero ad alcuni lavori dei Moonsorrow (che tra le varie cose, in quel periodo, erano nella loro fase d'oro).
Per chi vi scrive, "Totenlieder", anche se inferiore dal punto di vista storico ai primi due album - in quanto nel 2003 era già stato inciso tutto, o quasi, quel che in ambito Black Metal è oggi rilevante -, rappresenta se non l'apice, quantomeno la sicura testimonianza di una delle massime alture raggiunte dalla band.
Il lato folcloristico e guerresco degli Absurd prende sempre più piede; non a caso le liriche scandite da clean vocals, pur restando estremamente sguaiate e rozze, sono molteplici e si alternano con un coefficiente di frequenza più elevato allo scream di base. Un po' sulla scia dei primi Falkenbach o di alcune soluzioni dei Morrigan; altresì ben più grezzi e seminali. Gli Absurd su questo non hanno mai accettato compromessi. Molteplici sono anche i frangenti cadenzati che ne rendono a volte, forse, l'ascolto appena farraginoso. Inoltre vi è una cromia epica che di frequente sfuma in un tono dai tratti Depressive e Post-Black.
A mio avviso un album davvero degno di nota; ben bilanciato tra assalti frontali, momenti di più ampio respiro e frangenti "scanzonati".
Un LP tutto sommato piuttosto ear catcher, grazie ai numerosi hooks contenuti sia nelle strutture strumentali che nelle linee vocali.
Indubbiamente un'opera di alto livello.


"Blutgericht"

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Nel 2005, dopo un EP e un singolo, Wolf e Unhold rilasciano "Blutgericht", sempre sotto l'egida della Nebelfee Klangwerke.
Non discostandosi dalle coordinate usuali del gruppo sarò breve, poiché, se mi avete seguito fino a questo punto ormai avrete per forza di cose compreso ciò di cui stiamo argomentando.

A mio avviso questo è davvero un ottimo album e sicuramente tra i più riusciti rilasciati dagli Absurd.
Si denota una professionalità sempre maggiore nella ricostruzione di un certo tipo di sound grezzo e caotico; bensì studiato con certosina meticolosità, allo scopo di suonare precisamente in quel peculiare modo.
Gli elementi folcloristici e pagani, con le atmosfere guerresche e mitologiche di matrice Viking, continuano a permanere e si integrano sempre di più. Ciò che contraddistingue "Blutgericht", dal resto della discografia della band, è inoltre da ravvisarsi in una rinvigorita venatura Thrash Metal riconducibile a Slayer e Kreator; la quale nonostante appaia solo in alcuni frangenti riesce a delineare strutture aggressive e tutto sommato catchy. A questo, un altro elemento distintivo, è che si affianca una dimensione atmosferica estremamente debitrice alla scuola norvegese, capace di conferire all'insieme un'aura ammaliante, carica della capacità di fascinazione tipica delle migliori release old-school.
Il suono è più potente della media dei loro lavori, merito soprattutto di una produzione leggermente più moderna e con una maggiore attenzione al groove.
A mio avviso un disco molto valido e tra i più Black del gruppo.


"Der fünfzehnjährige Krieg"


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Nel 2008 i tedeschi invece rilasciano quello che attualmente è il loro ultimo disco lungo, "Der fünfzehnjährige Krieg" (Nebelfee Klangwerke.
"Der fünfzehnjährige Krieg" rappresenta probabilmente il loro LP più complesso e stratificato. Non casualmente è il più "prolisso" mai rilasciato dagli Absurd, che generalmente si attestavano puntualmente su un arco di minuti che variava tra i 30 e 40; mentre qui si profilano sull'ordine di circa 53 minuti per ben 18 tracce, che si concludono con una cover dei Der Fluch.
E' un lavoro un po' più complesso da assimilare, prevalentemente per la sua durata, tuttavia non muta l'attitudine seminale della band e le coordinate che più volte vi ho esposto nel corso della monografia. Sembra quasi essere un condensato di tutto ciò che hanno inciso gli Absurd negli anni passati.
Black Metal intransigente, amore per la scuola scandinava, per la prima ondata del Black di Celtic Frost e Bathory, Folk/Viking a profusione e irruenza Hardcore, questa è la sintesi di "Der fünfzehnjährige Krieg". Tutto ciò declinato sotto il segno di una produzione rigorosamente cruda e apparentemente rozza.

Mi fermo qui con la rassegna dei lavori degli Absurd; i quali in seguito andarono incontro ad una serie di scioglimenti e riformazioni, oltreché al rilascio di uscite minori come EP, split, compilation, ecc.ecc.
Attualmente sembrerebbero essere attivi e hanno pubblicato nel 2024 un EP piuttosto interessante - seppur della durata di soli 16 minuti -, "Wolfskrieger" (Weltenfeind), il quale niente aggiunge alla loro storia.

Da segnalare è che Hendrik Möbus, ormai in rotta di chiusura con il fratello da molti anni, dopo una vita giudiziaria piena di peripezie, darà avvio a un’altra versione degli Absurd nel 2017, che però non prenderemo in esame in questa sede.

Una formazione per cui chi vi scrive non ha la minima simpatia, ma che tuttavia non possiamo non citare se vogliamo comprendere l’evoluzione della scena Black Metal tedesca e del genere nel suo complesso. Oltre al fatto, di primaria importanza, che si tratta di un ensemble che ha rilasciato, pur senza poter annoverare capolavori, album estremamente validi per un certo tipo di declinazione del genere.

Articolo a cura di DiX88

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