(03 aprile 2011) Paradise Lost - 3 aprile 2011 (Le Bataclan, Parigi)

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Il tour celebrativo per il disco più emblematico nella carriera di una band è una "moda" sempre più diffusa tra i nostri gruppi preferiti, ed anche i britannici Paradise Lost, padri del gothic metal, hanno deciso di rendere omaggio a Draconian Times, l'album della consacrazione definitiva.

Il mini tour prevedeva pochissime date: tre in Grecia, dove i nostri godono di un seguito estremamente appassionato, e poi una in Olanda, Francia, Germania e Inghilterra, dove è stato filmato l'immancabile DVD.

L'organizzazione del viaggio in quel di Parigi sembrava impeccabile, tutto prenotato e acquistato addirittura a dicembre, subito dopo l'annuncio delle date... e poi è successo l'imprevedibile, l'assurdo: una settimana prima del concerto, l'Élysée Montmartre (il locale dove avrebbero dovuto suonare) viene praticamente distrutto da un incendio causato da un cortocircuito. Panico. Non solo tra i fan ma anche e soprattutto tra gli organizzatori, che per due giorni tenteranno l'impossibile per cambiare venue, senza riuscirci. L'unica soluzione è quella di spostare la data, e dunque domenica 3 aprile sarà di fatto l'ultimo concerto del "DT tour", senza i Ghost come band di supporto, in quanto già 'prenotati' per un altro tour. Peccato.
Al loro posto viene inserito un gruppo francese, gli Arkan, fautori di un death metal orientaleggiante, dove alla voce in growl si alternano i vocalizzi di una fanciulla che si cimenta anche in una rivisitazione 'metal' della danza del ventre.

Superati i 40 minuti assegnati all'opener, si attende con ovvia trepidazione l'ingresso dei Paradise Lost. Nel momento in cui si spengono le luci e partono le prime note di "Enchantment" (suonate realmente da Milly Evans, tecnico della chitarra di Greg Mackintosh, il quale aveva già dimostrato un certo talento sul palco sostituendolo durante parte del tour europeo del 2008, a causa di un lutto nella famiglia del chitarrista) la sala esplode di grida e applausi, e i quasi mille presenti accolgono i ragazzi con sentito entusiasmo. Ascoltare tutto Draconian Times dal vivo è assolutamente emozionante, le note suonate da Greg Mackintosh scorrono fluide ed impeccabili, sottolineate dal corposo sound della batteria ad opera di Adrian Erlandsson, ormai perfettamente a suo agio all'interno della band. Holmes fa del suo meglio anche se a tratti si percepisce una certa fatica nella performance vocale, e l'aiuto di Milly (anche in veste di backing vocalist) si rivela prezioso. Come sempre i veri "animali da palco" sono Steve (basso) e Aaron (chitarra) scatenati e ammiccanti nei confronti del pubblico, mentre il buon Holmes lancia le sue solite occhiate cupe e ogni tanto fa dei commenti alquanto ostici per chi non padroneggia perfettamente l'inglese!
Il pubblico francese si scatena in modo decisamente rispettoso, senza mai invadere gli spazi altrui e senza schiacciare le prime file, le braccia sono sempre levate in aria a scandire il tempo e i cori si sprecano su ogni pezzo; ma in generale si ha l'impressione che l'evento venga vissuto con grande riverenza e tutti vogliono godersi al meglio lo spettacolo.
La magia si conclude naturalmente con "Jaded" e la band esce per la meritata pausa di rito.



I bis iniziano con l'immensa "Faith Divides Us - Death Unites Us" cantata a squarciagola da tutta la sala, e proseguono con l'altrettanto colossale "True Belief". I toni si alleggeriscono poi con "One Second", un brano particolarmente sentito da Greg, e che "interpreta" dall'inizio alla fine; "Say Just Words" chiude il primo set di bis e dopo un'altra piccola pausa i ragazzi tornano per farci scatenare con "Rise Of Denial" e chiudere con l'immancabile "As I Die", per il cui coro iniziale Nick punta direttamente il microfono sul pubblico, e noi rispondiamo facendo tremare la sala!



L'uscita definitiva della band, sebbene ampiamente prevedibile in base alle scalette già note delle date precedenti, ci rattrista un po'; vista l'eccezionalità delle circostanze, anche solo un brano in più avrebbe senza dubbio premiato i presenti, dato che tutti (a parte i residenti) avevano perso almeno un biglietto del treno, prenotato per il mercoledì precedente. Tra l'altro durante il soundcheck dedicato ai VIP la band aveva eseguito "Sweetness" e "No Celebration"...!

Ora non ci resta che aspettare l'uscita del DVD per rivivere questa parentesi speciale nella carriera dei Paradise Lost.
Report a cura di Stefania Renzetti

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