(16 luglio 2021) Messa + Horror Vacui a #Sherwood21 - Padova

Info

Provincia:PD
Costo:1 euro
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Nonostante il periodo davvero infausto per la musica live (con la recente notizia della cancellazione dell’edizione 2021 del Camunia Sonora…) a Padova si è riusciti a svolgere l’abituale Sherwood Festival, che quest’anno ha presentato nomi un po’ di nicchia ma non per questo di minor valore.
Nella data di venerdì 16 luglio 2021 erano presenti gli Horror Vacui in apertura e come headliner i Messa, per una serata dalle tinte particolarmente Dark.

L’apertura delle porte è avvenuta alle 19 e gli Horror Vacui, autori di un Death Rock apprezzato dagli amanti del genere grazie ad una serie di lavoro di livello, hanno cominciato la loro esibizione verso le 22 e ne hanno approfittato per dare gran spazio al loro ultimo, “Living For Nothing” uscito nel 2019.
La loro esibizione, seppur convincente, soprattutto nelle prime canzoni è stata fortemente penalizzata da dei suoni non all’altezza della situazione che, specialmente vicino al palco, rendeva tutto un pastone nel quale le melodie si confondevano e la voce del cantante veniva terribilmente sacrificata dal volume delle chitarre. Allontanandosi di contro la situazione sonora migliorava con suoni più nitidi e una voce udibile, ma ad onore del vero è giusto sottolineare come durante il concerto i suoni siano via via migliorati.
Ma il loro Death Rock (genere particolarmente di nicchia dalle nostre parti), come suona esattamente?
Possiamo dire che sotto la ruvida scorza Punk, si erge fortissima una potente anima Darkwave che fa riscoprire alla platea un certo Post Punk tipico degli anni ’80: confrontandomi con gli amici presenti, sono saltati fuori nomi come The Damned o The Stranglers.
Possiamo dire che la band di questi dark bolognesi ha ampiamente soddisfatto il pubblico presente, guadagnandosi un bel po’ di ovazioni e di apprezzamenti.



Dopo la piacevole sorpresa rappresentata dagli Horror Vacui, abbiamo un rapido cambio della strumentazione e l’entrata dei Messa alle 23 circa.
“Da Tariki Tariqat” con quel Drone crescente, tutto strumentale dal sapore di estremo oriente fa partire l’esibizione che introduce alla sabbathiana “Babalon” e già possiamo notare dei suoni ben più nitidi ma al tempo stesso potenti, per nostra fortuna. Finito il pezzo si parte alla carica con una canzone inedita, decisamente più strutturata della precedente, che presenta ritmiche più incisive e pestate.
Dopo questa tripletta, Sara, la cantante, presenta la band e annuncia che la scaletta sarà composta da brani del loro precedente album alternati ad alcuni brani nuovi che faranno parte del loro prossimo lavoro in studio.
Arriva il turno di “The Seer”, abbellita dagli svisi dal forte sapore Blues del chitarrista e poi arriva l’ora del pezzo inedito: se il precedente inedito era molto potente, questo è molto disteso, dalle ritmiche pigre e le atmosfere rarefatte, per certi versi tendenti al psichedelico e con una linea melodica quasi etnica, in un pezzo che rimanda ai Sixcircles.
Dopo questo momento introspettivo si procede con un altro pezzo dell’ottimo “Feast For Water”: “She Knows/Tulsi” in una versione senza piano rhodes e sassofono, elementi che vengono in qualche modo sostituiti dalla chitarra a doppio manico di Alberto; il chitarrista specialmente in questo frangente ha letteralmente giganteggiato, entusiasmando a più riprese il pubblico presente con i suoi lunghi e numerosi assoli.
Arriva l’inedito preannunciato come l’ultimo pezzo della serata e anche qui abbiamo un altro pezzo più complesso e strutturato, con variazioni di ritmo e di atmosfera con parti ancora più selvagge ed irruente con ritmiche ancora più incisive, un basso più in vista e un sound in generale più possente, per un finale di concerto entusiasmante ed “heavy”, nel quale la band quando si mette a menare, mena di brutto.

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La band dopo essere uscita è rientrata per tentare di fare un bis cominciando l’intro di “Hour of the Wolf”, cosa che gli è stata di fatto impedita visto lo sforamento dell’orario e la cantante scherzando ha detto che ci hanno provato e da una parte del pubblico è arrivata la richiesta di velocizzare la canzone, con una Sara scherzosa, afferma che sarebbe uscita una cosa Power Violence e che loro non sono ancora preparati nel fare una cosa del genere: allora i tre musicisti hanno fatto (improvvisato?) una scarica di puro e selvaggio Grind di qualche decina di secondo, concludendo definitivamente la serata.



La serata ha avuto parecchie luci, ma anche qualche ombra, specialmente per quanto riguarda i suoni iniziali e il poco tempo dato alle due band per suonare.
Le due band hanno entrambe convinto e soddisfatto il pubblico e dai tre pezzi nuovi presentanti dai doomsters veneti possiamo già intuire che le novità per il terzo album in studio saranno molte e faranno discutere, di contro gli Horror Vacui si dimostrano essere una valida realtà del Dark/Punk italiano.
Piccola considerazione finale sul chitarrista dei Messa: Alberto Piccolo (o è il caso ormai di chiamarlo Little Albert?) ormai è sempre più un bluesman prestato al Metal, lo si intuisce dallo stile sempre più marcatamente Blues delle sue parti soliste e quando ne ha l’occasione ne approfitta sempre per metterci qualche piccola improvvisazione in mezzo.
Per il nuovo album invece dovremmo attendere qualche mese: stando alle parole della cantante e del bassista, il disco dovrebbe essere pubblicato a dicembre, covid permettendo, anche se potrebbe slittare fino a febbraio 2022.
Speriamo di poter vedere nuovamente presto nel fronte live entrambe le band e di poter lasciarci alle spalle questo periodo incerto il prima possibile, con questa data destinata a rimanere nel cuore e nei ricordi di molte persone presenti.
Report a cura di Seba Dall

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