Un giovedì sera a tinte heavy metal. Due amici, un ottimo orario sia per il meet n greet (19,30) che per l'inizio dei live (20,45
Absolva - 21,45
Blaze Bayley), un locale accogliente, il mitico Arci Tom di Mantova. Uno di quelli in grado di risvegliare una zona altrimenti un po' povera di un certo tipo di eventi, che continuano a concentrarsi su Milano e altre città, ma che sempre più si ritrovano, per chi ha occhio, anche in province differenti.
Pronti? Certo. Se sulla prima canzone "
Lord of the flies" qualcuno poteva avere qualche dubbio, già con la seconda questi si dissolvono. Quando infatti parte l'incipit di "
Sign of the cross" non ce n'è per nessuno: quella voce è di Blaze Bayley, l'ex voce degli
Iron Maiden tra il 1994 e il 1999! E risulta ancor più lampante sul ritornello, quando tutti cantano e Blaze indica i suoi occhi e subito dopo le persone che - a suo modo di vedere - non partecipano adeguatamente allo show: "
ti vedo, tira fuori i coglioni", sembra dire. Poi tocca a "
Judgment of heaven", con ancora un'ottima ritmica intensa e assoli veloci e ben armonizzati. Si potrebbe quasi dire, fin qui, che quello che é considerato un album sottotono dei Maiden - "
The X Factor" del 1995, per chi non l'avesse capito - sia invece più che discreto.
Il motivo va probabilmente ricercato nella potenza sprigionata dagli
Absolva, gruppo inglese nato nel 2012 a Manchester che non solo ha aperto la serata con un concerto convincente ma ha accompagnato Bayley nella sua celebrazione del trentesimo anniversario proprio di "The X Factor". Segue poi un'incalzante "
Fortunes of war", con il ritornello ripetuto allo sfinimento. Un pezzo ancora riuscito, tra i migliori dell'album. Per introdurre "
Virus" poi Bayley pecca, a modo di vedere di chi scrive, di un po' di leziosismo. Nello specifico sostenendo con enfasi che il meet n greet fosse incluso nel prezzo del biglietto, sottolineando come lui non chieda soldi per questo e nemmeno via internet. Se quest'ultimo appunto può essere visto come meritorio, per avvisare di eventuali tentativi di truffa, altrettanto non posso dire per la prima parte. Un meet n greet a pagamento sarebbe, a mio avviso, eccessivo. Ma comprendo che questa sottolineatura possa anche essere vista come l'ennesimo segnale di decadenza del business musicale.
Compreso, comunque, che "
tutto é visibile sui social e sul sito, che non ci sono fan club", e passata "Virus", è giunta l'ora di riascoltare alcuni estratti da "
Virtual XI", secondo e ultimo lavoro con Blaze Bayley alla voce, datato 1998. "
Two worlds collide" è il primo estratto da quello che è considerato da molti fan dei Maiden come il peggior album mai prodotto dalla band. Ma anche qui la prova energica degli Absolva - precisi anche in fase solista - aiuta a riqualificare, e questo si nota ancor di più sulla successiva "
Lightning strikes twice". Nonostante fosse stata annunciata in precedenza con un sorriso beffardo da Bayley in modo errato, tutto viene ristabilito dalla dolce intro e dagli ispirati fill chitarristici, nonché dal ritornello cantato da tutti con enfasi. Forse addirittura meglio è "
The clansman", con quel suo inizio dolce e la bella esplosione di potenza, con il coro "
Freedom" urlato a squarciagola. Il momento improvvisato della serata avviene poi, con Blaze, sempre padrone delle sue movenze ed interprete ottimale anche nella postura del viso, che festeggia il compleanno di un fan accennando
happy birthday.
Segue il sentito ringraziamento del 61enne vocalist al pubblico: quasi 300 i paganti, niente male per un giovedì sera. Un ringraziamento in cui si lascia andare, dicendo una cosa condivisibile: "
come tanti nella vita anche io faccio un lavoro per vivere. Tanti fanno un lavoro che odiano solo per soldi. Ma io non voglio limitarmi a questo, voglio sognare. E ora io sto vivendo il mio sogno, grazie a voi". "
2 Am" sigilla questo momento con il suo feeling acustico, acuito dal minimalismo dell'arrangiamento, con una sola chitarra e la voce di Blaze.
"
Questa non l'abbiamo mai suonata", sono le parole con cui il cantante del periodo più oscuro - nel senso di liriche e tonalità - dei Maiden introduce "
Como estas amigo", traccia di chiusura di "Virtual XI". E prima di cantarlo urla un "No war!" che fa ben sperare, e che oggi dovrebbe essere ricordato più spesso. Ma la proposta di questo brano non è la sorpresa più grande della serata visto che subito dopo parte "
Wratchild". Davvero ben interpretata da Bayley (e già registrata nel singolo "Virus") e dalla band, tanto da scatenare il pogo più intenso della serata. Una piccola "invasione di campo" nel territorio di
Paul Di Anno, ma anche un tributo allo stesso, che Bayley indica in cielo con l'indice mentre urla le parole del pezzo.
A questo punto arriva il vero pezzo forte di "The X Factor": "
Man on the Edge". Il mio preferito di quel disco da sempre, convincente fino in fondo e cantato a squarciagola da tutti. E qui si configura la doppietta ideale con il successivo Virtual XI, in quanto viene eseguita l'opener "
Futureal", anch'essa considerata da sempre un'anomalia di quel lavoro, data la sua breve durata (sotto le media di tutta la discografia maideniana con i suoi 2,55 minuti). Diretta, non delude. La chiusura ufficiale dello show viene affidata al secondo brano di Virtual XI, alla lunga "
The angel and the gambler". Prima dell'encore, la cover di "
Doctor doctor" degli
Ufo.
In sintesi un live convincente. Le critiche a Bayley sono serpeggiate tra alcuni amici anche prima di questo live: "quel bollito", "periodo osceno dei Maiden", "oh madonna"...ecco, sono contento di poter affermare che chi giovedì 6 febbraio sera si è recato al meritorio Arci Tom (complimenti a Massimo Mazzola per l'attenzione al sacro metallo e a tutti per quella al pricing, viste le birre medie a 5 euro e non solo quello) ha goduto di un ottimo concerto.