Chi ben comincia, si sa, è a metà dell’opera, e di certo un bel
meet & greet col sempre disponibile
Blaze rappresenta un ottimo modo per inaugurare la serata.
Così, dopo la foto di rito e qualche autografo sui
booklet, ci affacciamo alla sala concerti del
Tom; sala che, anche grazie alla possibilità di incontrare il
singer di
Birmingham prima dello
show, presenta già un pubblico piuttosto folto assiepato ai piedi del palco.
Bando alle ciance dunque, passiamo al sodo: sono le 20.45, e gli
Absolva hanno appena inaugurato il loro
set…
ABSOLVA“Passare al sodo”, in effetti, è un’espressione che si sposa alla perfezione con l’attitudine della compagine albionica: zero fronzoli e nessun imbellettamento (tanto sotto il profilo della presenza scenica che dal punto di vista squisitamente musicale), ma “solo” grinta, passione e fumante
british metal.
La ricetta, per quanto mi riguarda, funziona eccome, ed il resto del pubblico sembra concordare: sin dalle prime battute non mancano applausi, cori di incitamento e, più in generale, genuina approvazione per un quartetto che macina un brano dopo l’altro senza colpo ferire.
Sospinti da suoni già piuttosto nitidi e potenti, i Nostri riescono anche a far intonare ritornelli che, con ogni probabilità, pochi dei presenti, a monte, conoscevano, come in occasione dell’energetica “
The Thrill of the Chase”.
La proposta degli
Absolva, come avrete intuito, non si fonda né su una tecnica esecutiva cristallina né, tantomeno, sull’originalità; nondimeno, chiunque apprezzasse il metallo classico che più classico non si può, magari con qualche spruzzatina di
Maiden qui e là, difficilmente sarà rimasto deluso.
Noi, dopo il congedo con le ottime “
Refuse to Die” e “
From Beyond the Light”, non possiamo che dichiararci pienamente soddisfatti…
BLAZE BAYLEY… e meno male, visto che dopo appena mezz’ora si bissa con la medesima, identica band: l’unico avvicendamento di
line-up -invero piuttosto rilevante- riguarda il reparto canoro.
È il turno, infatti, di
Blaze Bayley, cui il fido
Chris Appleton cede volentieri il microfono.
Per amor di onestà, le prime impressioni non indirizzano verso il sentiero dell’ottimismo: notevolmente appesantito, piuttosto inchiodato al palco, il Nostro fa sorgere nella mia testolina il malevolo pensiero che sempre si affaccia in situazioni come quella di stasera: “Ecco, sto per assistere all’ennesimo evento tristarello in cui conta più il nome in cartellone che non la qualità dell’esibizione”…
Vengo prontamente smentito, e ne sono oltremodo lieto: il buon
Blaze, infatti, si dimostra da subito vocalmente in forma, oltre che perfettamente in grado, nonostante i limiti di dinamismo sopra accennati -non dimentichiamoci del brutto infarto patito nemmeno due anni fa-, di fomentare la folla.
Una mano notevole, sotto questo profilo, la fornisce una
setlist integralmente
Iron-centrica: pezzoni celebri come l’iniziale “
Lord of The Flies”, “
Sign of the Cross” o “
The Clansman” si alternano senza soluzione di continuità con chicche meno note, alcune delle quali mai eseguite dal vivo dalla stessa
Vergine di Ferro.
“
Fortunes of War”, “
When Two Worlds Collide”, “
2 A.M.” e “
Como estais amigos” costituiscono, per i maideniani di ferro (gioco di parole non voluto) presenti in sala, chicche davvero succulente, capaci di catapultare la memoria in una delle epoche meno fortunate della band britannica, ma non per questo priva di attrattive e di brani degni di venir ripescati e riassaporati.
La foggia
live con cui i pezzi vengono agghindati stasera, se non sontuosa, è senz’altro di pregio: gli
Absolva, come detto, svolgono il loro lavoro senza sbavature e con la giusta dose di risolutezza, mentre i suoni si confermano efficaci.
Le attenzioni però, come si potrà immaginare, sono perlopiù riservate a
Bayley, che tra un brano e l’altro trova addirittura il tempo di intonare un “happy birthday” ad un
fan, che di certo avrà gradito l’inatteso regalo di compleanno.
Altra sorpresa (almeno per chi non si sia spoilerato la scaletta su
internet) è l’esecuzione di “
Wratchild”, assolutamente gradita e riuscita -anche se preferisco soprassedere sull’acuto, o presunto tale…-, così come il ripescaggio di “
Doctor Doctor”, peraltro già interpretata da
Blaze proprio in seno agli
Iron, ed inserita nel singolo di “
Lord of the Flies”. Gran bella chiusura, anche se quando il brano finisce, quasi quasi, ci si aspetta che salgano sul palco gli stessi
Maiden…
Rimandiamo quel lietissimo evento di qualche mese; stasera, invece, tributiamo i giusti onori a
Blaze, troppo spesso bistrattato ed obliato, ma ancora capace di mettere in piedi uno
show di buonissimo livello.
Come sempre: applausi convinti e massima stima!
ABSOLVA setlist:
Disguise
No One Escapes
Side by Side
Stand Your Ground
The Thrill of the Chase
Refuse to Die
From Beyond the LightBLAZE BAYLEY setlist:
Lord of the Flies
Sign of the Cross
Judgement of Heaven
Fortunes of War
Virus
When Two Worlds Collide
Lightning Strikes Twice
The Clansman
2 A.M.
Como estais amigos
Wrathchild
Man on the Edge
Futureal
The Angel and the Gambler
Doctor DoctorFoto di
Giulia Bianchi