Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:55 min.
Etichetta:Roadrunner Records

Tracklist

  1. ATOM & EVIL
  2. FEAR
  3. BIBLE BLACK
  4. DOUBLE THE PAIN
  5. ROCK & ROLL ANGEL
  6. THE TURN OF THE SCREW
  7. EATING THE CANNIBALS
  8. FOLLOW THE TEARS
  9. NEVERWHERE
  10. BREAKING INTO HEAVEN

Line up

  • Ronnie James Dio: vocals
  • Tony Iommi: guitars
  • Geezer Butler: bass
  • Vinnie Appice: drums

Voto medio utenti

Sarà anche una banalità, ma questo è il disco metal più atteso dell'anno. I Black Sabbath propriamente detti non facevano uscire un album da studio dal 1995, quando dietro il microfono c'era Tony Martin e Tony Iommi era l'unico superstite della formazione originale. “Forbidden” non piacque proprio a nessuno, nel giro di qualche anno arrivò la reunion della prima line up con Ozzy, un disco dal vivo, un paio di pezzi inediti, la presenza pressoché fissa nell'ambito dell'Ozzfest. Poco altro, per il resto. I Sabbath sembravano diventati un pezzo da museo, perennemente chiamati a celebrare la loro storia, ma non più in grado di aggiungere ulteriori tasselli alla loro discografia.
Oggi le cose sono cambiate. E' vero che tecnicamente parlando questi quattro signori si chiamano “Heaven and Hell”, ma è innegabile che dietro di loro ci siano i Black Sabbath Mark II, quelli con Ronnie James Dio alla voce, talmente diversi dalla prima incarnazione del gruppo, che viene quasi da pensare che sia stata una decisione saggia l'aver utilizzato un altro monicker.
E allora, due anni dopo averli ammirati sul palco del Gods of Metal, ecco arrivare “The devil you know”, il nuovo lavoro in studio di questa formazione.
Tengo subito a precisare che non farò nessun paragone con i due capolavori “Heaven and Hell” e “Mob rules”. Quelli sono dischi inarrivabili, sono da tempo pezzi di storia e credo che nessuno, nemmeno la stessa band, si sia posto l'obiettivo anche solo di eguagliarli.
Ma se il marchio di fabbrica è sempre quello, se i riff di Tony Iommi sono oscuri e pesanti come al solito, se la voce di Ronnie è come al solito spaventosa, per nulla sfiancata dal passare degli anni, se la produzione è al passo con i tempi come ci si aspettava, non si può negare che l'ispirazione e la spontaneità si siano persi per strada. Lo ripeto, nessuno si aspettava un capolavoro, ma nemmeno che musicisti di questa caratura e personalità decidessero di giocare sul sicuro confezionando un disco contenente tutti, ma proprio tutti gli elementi del loro stile, che però in definitiva suona come una qualsiasi band influenzata dai Black Sabbath di inizio anni '80. Prevedibile, dannatamente prevedibile, con quei riff plumbei e massicci, quei ritmi lenti e cadenzati che non disdegnano qualche accelerazione improvvisa, con quelle linee vocali drammatiche e solenni. Tutto formalmente perfetto, ma nulla che faccia davvero vibrare le corde dell'anima. L'ho ascoltato parecchie volte, "The devil you know", e ogni volta mi ha dato delle buone sensazioni, ogni volta mi è sembrato un lavoro di pregevole fattura. Ho scoperto però che non mi rimaneva assolutamente nulla nella testa: nessun riff, nessun cantato, nessun cambio di tempo improvviso, nessuna intuizione geniale. Assomiglia un po' a "Dehumanizer", questo ricalcare pedissequamente un modello predefinito; con la differenza che quel disco viveva di gran bei momenti, che andavano agevolmente a staccarsi dalla massa informe delle altre canzoni. Come allora, anche qui non c'è niente da buttare via; ma diversamente da allora, non c'è nemmeno qualcosa che valga la pena ricordare. Forse la sola "Bible black", con quell'inizio arpeggiato che ricorda un po' "Children of the sea", e che ne ripropone un po' le atmosfere epiche e maestose. Oppure le più veloci "Eating the cannibals" e "The turn of the screw"; quest'ultima in particolare, sostenuta da un basso poderoso di Geezer Butler, è anche il pezzo più heavy di tutto il lavoro. Ma anche così appare un po' troppo poco. "Atom & Evil" è l'opener perfetta, un brano che funziona ma che ha anche l'aria di essere stata scritta ad occhi chiusi, senza troppo sbattimento. Arrivati alla fine, dopo la lunga e pesantissima "Breaking into heaven", viene da pensare che i quattro abbiano semplicemente obbedito ad indicazioni di mercato che reputavano necessario avere un prodotto nuovo da promuovere, se si voleva imbarcarsi in un ulteriore tour.
Non è una stroncatura (la sufficienza piena la raggiunge senza problemi, e non in virtù del glorioso passato), ma non è questo il disco da citare se si vuole dimostrare che le vecchie generazioni di metallari hanno ancora molto di più da dire rispetto alle nuove. Se ci fosse ancora qualcuno che non sapesse chi sono questi signori, consiglio l'acquisto di "Heaven and Hell", "The mob rules" e "Holy Diver" (l'esordio solista di Mr. Dio, uno di quei dischi da avere senza se e senza ma), oltre naturalmente al recente doppio cd/dvd dal vivo.
Con questo ho detto tutto: sarò presente quest'estate al Gods of Metal, perché avere di nuovo la possibilità di rivedere gente così in azione è una cosa di cui ringraziare Dio. Spero però che il dovere promozionale si limiti a un paio di brani di questo album, non uno di più...
Recensione a cura di Luca Franceschini
Bello

A me è piaciuto molto! Di album dei Black Sabbath se ne sono sentiti tanti (anche cambiando nome, la sostanza è comunque la stessa), ma finchè continuano a sfornare begli album perchè fermarli?

Grande ritorno

Decisamente un bell'album. Ronnie James Dio ha ancora una grande voce nonostante l'età e Tony Iommi macina riff fantastici.

sono con Luca

Deciamente sono nella stessa lunghezza d'onda di Luca. Disco godibile, ma nn di certo da 8.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 mag 2009 alle 19:14

gran bel cd davvero!!! forse non un capolavoro assoluto ma comunque un grande album... i riff granitici di quel genio di Iommi (per me il n. 1 dei chitarristi rock!) ci sono tutti..senza contare la splendida prova di un R.J. Dio che alla veneranda età (non dimentichiamolo!!) di 67 anni ha ancora una grande voce!! non posso dire di essere rimasto sorpreso.. ma solo meravigliato di come questi autentici dinosauri del rock sono ancora capaci di regalarci delle emozioni incredibili.. lunga vita ai Black Sabbath... o Heaven and Hell p.s. ottima recenzione

Inserito il 07 mag 2009 alle 15:29

A parte Atom & Evil, Bible Black e Eating The Cannibals che sono stratosferiche, l'album non è gran che, anche se va giù bene.

Inserito il 05 mag 2009 alle 14:10

Veramente un ottimo album,manca un pò di magia che troviamo in Heaven and hell e in The Mob rules,però veramente un ottimo album...L'inizio di Atom & evil è da panico...si sente il riffing devastante e dannatamente personale di Tony...e i brividi scorrono lungo la schiena,anche se non siamo di fronte all'album dell'anno. Cmq i black sabbath adesso sono Heaven and hell per non recare un torto a Ozzy,alla fin fine...questione di correttezza anche se Tony detiene il diritto del nome quindi potrebbe farne ciò che vuole.Heaven and hell per citare il miglior album con R.Dio e per suonare solo le canzoni scritte con quella formazione.

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