Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:42 min.

Tracklist

  1. THE TIME TO EXPLODE
  2. ALL INSIDE MY HEAD
  3. ASFALTO BAGNATO
  4. IL SUONO DELLA TUA LINFA
  5. BURNING AGAIN
  6. TOO MUCH PARANOIA
  7. DANCE OF THE SHADOWS
  8. SCIVOLO PIANO
  9. CENERE E ANIMA
  10. PIOVE SU DI TE

Line up

  • Luca: vocals, guitars
  • Dario: guitar, backing vocals, piano
  • Uippo: bass
  • GVintage: drums

Voto medio utenti

Un bel disco, questo dei lombardi Seventy Times 7even.
“Il suono della linfa”, grazie anche alla sapiente guida “spirituale” del co-produttore Mattia Stancioiu (Labyrinth, Vision Divine, Magnificat, Crown of Autumn), mi consente di fare la conoscenza di un gruppo capace di decifrare piuttosto bene gli insegnamenti dei suoi numi tutelari e risultare al tempo stesso “fresco”, moderno e assai appetibile per il mercato discografico attuale, ma senza “forzare” troppo nella sterile ricerca spasmodica di una consacrazione su vasta scala. Manifestazioni, anche abbastanza vivide, di Killers, Editors, Interpol, Radiohead, Muse e Placebo sono, infatti, agevolmente ravvisabili nella prova dei ragazzi dell’hinterland milanese, eppure la loro musica appare (quasi) sempre efficace e spontaneamente emozionante, densa di dramma, spleen, spigliatezze, romanticismo e tensione melodica, conservando queste caratteristiche anche nel “pericoloso” alternarsi tra italiano ed inglese.
A dire la verità, inizialmente non avevo affatto apprezzato questa soluzione idiomatica, soprattutto perché, dopo due ottimi brani come “The time to explode” e “All inside my head”, pregni di languori malinconici, intensità e passione, l’esordio in madrelingua veniva rappresentato da “Asfalto bagnato” e da “Il suono della tua linfa”, due pezzi sinceramente abbastanza banali, non all’altezza dei precedenti anglofoni e, in parte, pure un po’ “fuori luogo”, tanto da giustificare l’ipotesi di un caso di deleterio “sdoppiamento della personalità” tra un credibile interprete di “nu-rock” (orrida catalogazione!) e uno dei tanti, per quanto preparati, pretendenti alla conquista delle classifiche dedicate al rock nazionale in salsa alternativa.
Fortunatamente le cose vanno decisamente meglio con le successive “Scivolo piano”, “Cenere e anima” e “Piove su di te”, nelle quali vengono recuperate le migliori dotazioni emotive e artistiche di cui sono forniti i Seventy Times 7even.
Detto questo, e continuando con il già avviato “esercizio di sincerità”, devo anche affermare che nel caso specifico ritengo comunque, per le qualità del gruppo, complessivamente la lingua di Shakespeare maggiormente funzionale rispetto a quella di Dante, e “Burning again”, “Too much paranoia” e “Dance of the shadows” non sono altro che ulteriori segnali a suffragio di tale impressione, con le loro convincenti trame sensibili, pulsanti, suadenti e vibranti.
Ora la speranza è che i Seventy Times 7even non si accontentino solamente di qualche apprezzamento e vadano oltre, proseguendo nel loro percorso di crescita, “rischiando” ancora di più e, magari, decidendo in modo chiaro anche quale direzione espressivo/stilistica intraprendere nel futuro.
La mia opinione la sapete …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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