Mai banali, e formazione dalla forte personalità, gli
Infernal Poetry dopo aver fatto un primo "Checking" incappano ora nel "Failure", certamente non per quanto riguarda la loro musica, quanto quello dei padiglioni auricolari degli incauti ascoltatori dell'ultima uscita dei marchigiani. E dire che la prima traccia di "Nervous System Failure" avrebbe dovuto metterli in allarme, trattandosi di uno spoken che sotto un titolo l'esplicativo come "User Advisory" (...
Warning, this is not a conventional metal album...) ci introduce alle "giuste" coordinate del disco.
Il massacro inizia quindi solo con "Post-Split Anathemas", un Death Metal che si è allontanato da quello degli esordi divenendo più nervoso, sincopato, talvolta ossessivo, con largo spiegamento di loops e patterns elettronici, ma non per questo meno feroce, con i diversi musicisti che non hanno alcun problema, sopratutto il cantante Paolo Ojetti, ad entrare nella parte.
Con una "Forbidden Apples" dalle più che evidenti reminescenze grind, incappiamo nel primo dei quattro pezzi (comunque tutti riregistrati per l'occasione) già inclusi sul precedente MCD, dei quali facevano parte pure "The Next Is Mine" (dove troviamo Trevor dei Sadist), "They Dance in Circles" e "Pathological Acts at 37 Degrees". Canzoni furenti, devastanti, e non gli sono da meno quelle nuove, difficili da analizzare singolarmente sia per la complessità compositiva sia per la loro natura isterica, al limite della schizofrenia. Certo, non può passare inosservato uno strumentale come "The Heater, The Wall, The Hitter" dove gli Infernal Poetry piazzano dei campionamenti davvero inusuali, ma mi piace pure segnalare il bel groove di "Back to Monkey” ed anche la già apprezzata, all'epoca del precedente mini, "Pathological Acts at 37 Degrees".
Questi spaccano sempre... dal vivo come su disco!
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