Ahab - The Divinity Of Oceans

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:67 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. YET ANOTHER RAFT OF THE MEDUSA (POLLARD'S WEAKNESS)
  2. THE DIVINITY OF OCEANS
  3. O FATHER SEA
  4. REDEMPTION LOST
  5. TOMBSTONE CAROUSAL
  6. GNAWING BONES (COFFIN'S LOT)
  7. NICKERSON'S THEME

Line up

  • Daniel Droste: vocals, guitars, keyboards
  • Christian Hector: guitars
  • Stephan Wandernoth: bass
  • Cornelius Althammer: drums

Voto medio utenti

Ci stupirono nel 2006 con il loro debutto "The Call Of The Wretched Sea", probabilmente una delle uscite più imponenti per l'ambito funeral doom degli ultimi anni, ed ora, a tre anni di distanza, i tedeschi Ahab tornano a lambire le coste di EUTK con il loro secondo "The Divinity Of Oceans". L'ambientazione nautica è rimasta immutata, anche se slegata da un concept come quello di "Moby Dick" su cui si basava il suo predecessore, ma la percezione che si ha ascoltando questo nuovo lavoro è che gli Ahab abbiano voluto dare ancor più risalto alle atmosfere e alle componenti epiche della propria musica: in questo senso l'utilizzo della voce pulita in alcuni frangenti è essenziale, oltre che rappresentare una piccola novità per la band, che in "The Divinity Of Oceans" si mischia con lunghe divagazioni strumentali, tra accordi profondi e cupi ed arpeggi di chitarra malinconici e onirici, con la voce gutturale e disperata di Daniel Droste sempre sugli scudi. Pezzi dilatati, mutevoli, sofferti, ma mai esageratamente prolissi, in grado di risvegliare in chi ascolta le più disperate emozioni, amplificate a dismisura da un attento ascolto in cuffia. Difficile non venire rapiti dall'intreccio della titletrack o dell'opener "Yet Another Raft Of The Medusa", senza tralasciare "Nickerson's Theme" o "Redemption Lost", con cui gli Ahab dimostrano come un capolavoro quale "The Call Of The Wretched Sea" non sia frutto del caso, ma delle enormi qualità compositive del gruppo, che possiamo ritrovare anche in questo secondo disco. Certo non stiamo parlando di una band e di un album per tutti e per tutte le occasioni: siamo di fronte ad un album che come già detto si svela nella sua struggente bellezza durante un ascolto attivo ed attento, possibilmente in cuffia, e che si rivela compagno ideale magari di un viaggio, metafora dell'oceano e del mare aperto.
Con "The Divinity Of Oceans" gli Ahab si confermano uno dei nomi più importanti dell'attuale panorama funeral doom, e sicuramente ne sentiremo parlare ancora in futuro, dove, ne siamo certi, verranno annoverati al fianco di Evoken, disEMBOWELMENT, Thergothon, Skepticism e degli altri big del genere.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 lug 2009 alle 22:58

Lo ascolterò, anche fosse solo per la copertina

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