I magiari
Bridge To Solace sono quasi un’istituzione nel loro paese, attivi dal 2000 giungono con questo “
House Of The Dying Sun” al loro quarto disco, dopo ben tre anni di inattività dal precedente “
Where Nightmares And Dreams Unite”.
Hardcore e rabbia a tonnellate, sin dall’iniziale “
Degeneration”, quasi un manifesto della band. I due chitarristi macinano riffs su riffs, cercando di non ripetersi, anzi mettendo alla frusta la loro inventiva, talvolta tirando fuori persino le zanzare dalle loro chitarre.
Non manca la melodia, sebbene questa giochi un ruolo più marginale e comunque mai troppo melenso.
“
Like Sheep Led To Slaughter” è la versione hardcore degli
Slayer, e basta dare un’occhiata ai titoli delle canzoni per capire che la band ha davvero poca voglia di scherzare, a partire da “
I Am Faithless, I Am Misanthrope” per finire a “
When There’s Nothing Left To Die For”.
Nove canzoni, nove pugni in faccia.
Sebbene vi sia poco di originale in questo disco, pare opportuno sottolineare la genuina e viscerale voglia della band di urlare la propria rabbia la quale, anche se incapace di fare miracoli, riesce comunque a tirare fuori dal talento e dalle capacità della band una manciata di canzoni valide, violente e senza compromessi.
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