Trai tanti Demo CD passatimi per le mani, sono stati pochi quelli che si sono rivelati ben al di sopra della media. Una manciata di gruppi tra quali trovano sicuramente spazio i Red Warlock, formazione sarda alla seconda prova discografica dopo quel "Rising from Hell" uscito nel 2006, artefice di un Heavy Metal che se ha le proprie fondamenta nel guitarwork della coppia Andrea Giribaldi e Gianni Corazza, gode dell'apporto di una solida sezione ritmica (Tony Rassu al basso e il batterista Claudio Sechi) e di un ottimo interprete quale si rivela il cantante, Marco Piu, che a tratti può ricordare tanto Warrel Dane quanto Russell Allen.
"Sabrewolf" si rivela una canzone massiccia e dai toni oscuri, che alla velocità preferisce quella teatralità che, adattandosi ai campi di tempo e di umore del pezzo, riesce a infondere Marco Più. Se l'opener era maggiormente vicina a certe soluzioni Made in USA, le chitarre che ci introducono a "The Mark of Betrayal" devono invece parecchio ai Running Wild, per un brano in cui sono, in effetti, evidenti gli influssi della scena Power Teutonica, sopratutto da parte di formazioni come Primal Fear, Scanner e Gamma Ray.
L'incedere enfatico di "Awakening" non scade mai nella banalità, anzi nei suoi sette minuti abbondanti si rivela come il brano più ambizioso dei Red Warlock, che qui toccano le corde dell'Epic e atmosfere Dark e senza rinunciare ad un approccio energico e progressive.
La breve e melodica "Endless Line" è praticamente un'introduzione alla conclusiva "Slave to the Master", che ci riporta oltreoceano, un episodio che si snoda, infatti, tra Jag Panzer ed Iced Earth, senza farsi mancare un pizzico di Nevermore, e dove sono le chitarre a prendere la scena, sia in fase ritmica sia in fase solista.
I Red Warlock danno prova di personalità ed allo stesso tempo la sensazione di essere una formazione in grado di muoversi senza difficoltà in diversi frangenti musicali.

Praticamente pronti al debutto discografico.