Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:40 min.
Etichetta:Limb Music

Tracklist

  1. RECKONING DAY
  2. OUR SENTENCE
  3. MECHANICHELL
  4. PURGATORY CHILD
  5. SECRETS TO HIDE
  6. REBORN FROM MY SINS
  7. HERO OF THE CENTURY
  8. DANGEROUS GAME
  9. DUST AND RAIN
  10. MESSENGERS OF HELL
  11. VICTIMS AND TORTURES

Line up

  • Dan Ainlay: vocals
  • John Morris: rhythm guitar
  • AJ Simons: bass, keyboards
  • Will Oswin: drums

Voto medio utenti

Burning Black: band trevigiana nata nel 2003 e celebre per il primo full length ''Prisoners Of Steel'' datato 2008 (successivo a ben due promo CD), ora presenta il secondo studio album dal titolo ''MechanicHell''.
I ragazzi continuano a lavorare sulla scia intrapresa fin dal loro esordio; si tratta di Heavy Metal ''vecchia scuola'' che ricorda oltremodo i Judas Priest all'apice della loro creatività musicale, i Saxon dei tempi più rabbiosi ma non solo, in quanto è possibile individuare anche influenze provenienti da band come U.D.O. e Accept.
''MechanicHell'' si dimostra una proposta interessante sotto ogni punto di vista, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto tecnico e stilistico).
L'album in questione, in ogni sua sfumatura, fa pensare agli anni '80, sound compreso!
Le due chitarre contribuiscono ad ostentare di continuo riff potenti e armonizzati perfettamente, suoni nitidi espressi con un'autorevolezza degna di nota...
Un mix di carica e velocità viene trasmesso fin dalle prime note, anche grazie al contributo del batterista che conferisce una ritmica decisamente ''accelerata'' ed energica, con l'uso esorbitante della doppia cassa.
La voce è eccezionale per il genere trattato; molto Judas Priest, ben controllata sugli acuti e in generale molto precisa.
Undici grintose tracce compongono il disco; sembrano comunicare una forte intesa della band a livello musicale, lasciano immaginare tutta la carica che hanno da offrire live e intervengono per farci ripensare a quelli che sono stati i migliori album storici dell'Heavy Metal mondiale!
Il brano di apertura è una breve intro strumentale: beata e melodica, che si presta a dare il via ad un susseguirsi di pezzi aventi assoli vitali e linee vocali impetuose...
Da ''Our Sentence'' fino a ''Victims And Tortures'' non siamo mai di fronte ad una cosidetta caduta di stile; tutto sembra esse consuetudine!
Si passa per ''Mechanichell'', composizione omonima al disco che può essere definita come la classica canzone da concerto in quanto dinamica, sicura ed espressiva.
''Reborn Of My Sins'' vede le due chitarre perfettamente in armonia tra loro, una linea vocale degna di R. Halford nel meraviglioso capolavoro Painkiller il tutto reso ancora più attraente da un solo di chitarra eccellente!
La tecnica vocale del cantante, Dan Ainlay, viene evidenziata in modo del tutto particolare nel brano ''Dust And Rain'' e riff di chitarra del tutto superlativi si presentano in ''Messagers Of hell''.
In conclusione, questo disco figura davvero come un ottimo lavoro in tutto: curato, energico e degno dell'ascolto dei più ''fanatici'' del genere.
Sembra quasi che questi ragazzi siano in scena per permetterci di fare un salto indietro nel tempo e rivivere tutto quello che è stato l'Heavy Metal senza compromessi (imponente e come la stessa band dimostra, immortale), durante gli anni '80.
Recensione a cura di Ambra Bucci

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