Copertina SV

Info

Past
Anno di uscita:1987
Durata:43 min.
Etichetta:Vertigo

Tracklist

  1. THE SHINING
  2. ANCIENT WARRIOR
  3. HARD LIFE TO LOVE
  4. GLORY RIDE
  5. BORN TO LOSE
  6. NIGHTMARE
  7. SCARLET PIMPERNEL
  8. LOST FOREVER
  9. ETERNAL IDOL

Line up

  • Tony Martin: vocals
  • Tony Iommi: guitar
  • Bob Daisley: bass
  • Eric Singer: drums

Voto medio utenti

Quando si pensa ai Black Sabbath degli anni 80 si pensa istintivamente al periodo trascorso con Ronnie James Dio alla voce (che l'eternità lo abbia in gloria veramente R.I.P.), ma si tende ad escludere la breve parentesi trascorsa con Gillian, Hughes e ovviamente Tony Martin, anche se il rispetto artistico per quello che hanno fatto con la band di Iommi è fuori da ogni discussione. A metà degli anni 80 la band è a livello commerciale prossima allo sfascio, e questo è dovuto alla continua instabilità della sua formazione che è sottoposta a continui cambi di cantante, con una media temporale molto bassa. Il 1987 è l'anno per rialzarsi, per trovare una riscossa e soprattutto una stabilità duratura, e questo è anche grazie al nuovo arrivato dietro al microfono, ossia Tony Martin, il perfetto sconosciuto di turno che quando meno te lo aspetti ti risolve la situazione. Il precedente The Seventh Star fu un album molto melodico (e a dire il vero non doveva uscire nemmeno a nome Black Sabbath) e distante dal tipico trademark della band, e i riscontri a livello commerciale non furono appaganti; ci voleva una scossa, un qualcosa di solido ed energico, The Eternal Idol. Analizzando la copertina si intuisce subito che nell'atmosfera c'è un qualcosa di mistico, se volete anche di epico, insomma ci sono dei segnali che rimandano ad un clima più familiare con il nome Black Sabbath, ed effettivamente anche il titolo ben si accompagna al mood generale. La novità è comunque sia Tony Martin che con la sua ugola calda e potente (e melodica) fa tornare in mente Ronnie James Dio, e questa caratteristica è forse stata fondamentale per riavvicinare e riaccendere l'interesse dei fans verso il gruppo. Il disco presente sonorità più solide e robuste rispetto a The Seventh Star, proprio perchè la chitarra torna ad essere protagonista, e tutto viene avvolto dai riff caldi ed epici di uno Iommi in pieno rispolvero, e qui è il caso di citare le varie (e bellissime) The Shining, Ancient Warrior, Glory Ride, per non parlare ovviamente della title track, forse uno degli apici in assoluto dell'intera "era Martin". La melodia è ancora presente, anzi, è molto presente, ma viene bilanciata da un impatto sonoro ritrovato, e quindi globalmente la musica ne esce rinvigorita, e poi diciamocelo chiaramente: The Eternal Idol è un album che si fa apprezzare dall'inizio alla fine e inoltre è ben rappresentativo dell'epoca in cui è stato pubblicato, dove un certo Metal melodico la faceva da padrone. La line-up non è affatto male, soprattutto per la sezione ritmica che vede dietro le pelli il piccolo Eric Singer, uno che ridendo e scherzando alla fine ha suonato con le leggende del Rock (KISS in primis). The Eternal Idol può essere considerato un po' come l'album della riscossa artistica che ridà al pubblico una band con una ritrovata solidità, oltre che con una ispirazione su livelli più che discreti, pronta ad imboccare la via della risalita e in grado di migliorare negli anni a venire.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti
Una Nuova Stella atterra in casa Iommi

Ray Gillen,grandioso singer deceduto troppo presto,doveva essere il singer di questo riuscito e cangiante album che segna il ritorno al tipico Sabbath sound pieno di misticismo e di feeling epico/gotico.Ma fu sostituito all'ultimo momento dall'incredibile singer sconosciuto Tony"The Cat"Martin e il risultato fu quantomeno allo stesso livello.Monumentale la title-track che pare essere stata ispirata da un brano del nostro Paul Chain.

Stupendo

Solo "Tyr" mi piace più di questo album!!! Prestazione di Martin assolutamente stupefacente.

grandissimo

disco capolavoro, che inaugura i Black Sabbath Mark III (quelli di Gillan sono durati troppo poco), ovvero quelli che si basano sull'accoppiata Iommi/Martin. mi piacerebbe che Iommi facesse ancora qualcosa con Martin.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 giu 2010 alle 21:25

mi associo alla recensione e ai commenti fin qui espressi... gli albums con alla voce Tony Martin a me sono piaciuti tantissimo, in quanto Martin ha davvero una grande voce ma anche a livello compositivo e strumentale albums come il già citato Eternal Idol, ma anche Tyr, Headless Cross sono autentici capolavori... spero davvero di poter rivedere e risentire l'accoppiata IOMMI _ MARTIN:: long live Black Sabbath!!!

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