Un grande album! Ricordo i primi ascolti notturni, le atmosfere vacue e teatrali create forse anche grazie alla produzione non proprio eccezionale. Tony Martin rende una grande prova su quest'album, ma come tutti del resto. La copertina poi esprime tutta l'atmosfera di cui il cd è intriso, the Headloss corss su tutte le altre canzoni
Li ho conosciuti con Tyr quando avevo 15 anni e fui stregato dalle atmosfere e la voce di Martin: possibilmente con Headless Cross ancora meglio, con dei brani immortali. Due album (e non solo ovviamente) che fanno indissolubilmente parte della mia vita.
Disco da custodire fino all'ultimo. Li vidi pure in quel tour, al mitico rolling stone. Gruppone. C'era pure Neil Murray al basso. Indimenticabile, in prima fila.. Bei tempi.
Gran disco, che dimostra anche l'ecletticità di Tony Iommi, mai ancorato ai seventies. Ho sempre amato Headless Cross, sin dal primo ascolto. Tony Martin è impeccabile, non c'è che dire..
Disco meraviglioso, quella iniziata con The eternal Idol fu una fase di heavy metal aggiornato ma sempre sabbathiano e pregno di atmosfere mistiche, così come fu poi con TYR e Cross Purposes. L'ugola intensa ed evocativa (ma anche tecnica) di Tony Martin era perfetta per queste sonorità. Sarà anche che mi ricordano i miei 15-20 anni ma adoro gli album con lui al microfono, e pazienza se poi non è finita col botto (FF non imprescindibile)...rimane il fatto che licenziarlo all'indomani di TYR fu una enorme cacchiata (soprattutto per un album invece retrospettivo e "regressivo" come Dehumanizer).