Ricordo con piacere quando a metà degli anni '90 entrai nello staff dell'allora storico Metal Shock e, giustamente, fui messo a fare la gavetta, occupandomi per i primi mesi dei demotapes che copiosamente arrivavano in redazione: a parte rarissimi casi, le cassettine d'esordio erano perlopiù inascoltabili, registrate in presa diretta con qualche registratore d'emergenza, quando andava bene un mixer a 4 tracce, da parte di ragazzini che a malapena sapevano tenere lo strumento in mano, figuriamoci suonare.

Circa 15 anni dopo e ti ritrovi in mano un cd di questi Inverno, un four pieces proveniente dalla provincia di Vicenza, con ragazzini che vanno dai 16 ai 19 anni, prodotto benissimo, che quasi non si sente la differenza rispetto a tanti dischi prodotti qua e là per l'Europa, suonato in maniera esemplare in rapporto all'età dei componenti, e per giunta con un songwriting sì inesperto, ma decisamente valido.

"Thrashformers" è il demo di esordio e ci offre sostanzialmente del thrash metal old school, mixato con qualche influenza più pesante nel riffing e delle melodie classiche nelle armonie e negli assoli di chitarra: 18 minuti veramente piacevoli da ascoltare, intro compresa, e che dimostrano una maturità sorprendente in rapporto alla giovane età degli Inverno. Certo, si tratta pur sempre di un demo di debutto, con tanti aspetti da migliorare e levigare (vedi aspetto voce), ma musicalmente siamo già parecchio avanti!

Le conclusive "Exile" ed "Empty" sono i brani più completi e convincenti, ma non c'è un pezzo che sfiguri o che non dimostri buoni doti, specialmente a livello tecnico e compositivo: un neo come detto sopra è sicuramente rappresentato dalla voce, non brutta o inadeguata, ma poco incisiva come invece richiederebbe l'enfasi delle canzoni racchiuse in questo bel "Thrashformers", magari in tonalità più alte, stile Forbidden.

Se son rose fioriranno, ma i primi boccioli sono già spuntati da un pezzo in casa Inverno!