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Primal Fear, con il tour che ha seguito il loro ultimo studio album "16.6 (Before the Devil Knows You're Dead)", hanno rovesciato il loro roccioso Heavy Metal, tra i "soliti ed immancabili" Judas Priest ed il power metal teutonico, in lungo ed in largo per il mondo. Una bella avventura che hanno festeggiato con un intrigante DVD, intitolato, per l'appunto, "16.6 - All Over the World".
Ma di questa uscita ne riparleremo a breve, l'oggetto di questa recensione è invece un Live CD che testimonia la parentesi di Ralf Scheepers, Mat Sinner e soci nelle date tenute negli Stati Uniti. "Live in the USA" raccoglie, infatti, quattordici brani estratti dai loro concerti di Los Angeles ed Atlanta, risalenti alla capatina oltreoceano nel Settembre dell'anno scorso.
La scaletta è proprio quella che ci poteva aspettare, un sacco di quelli che sono ormai classici del gruppo, "Battalions of Hate", "Nuclear Fire", " Angel In Black“, “Chainbreaker" e la stupenda (ed al solito il miglior pezzo del lotto) "Final Embrace", affiancati ai brani più recenti, come "Killbound" e "Six Times Dead (16,6)".
L'effetto live non è però sempre cosi evidente, tuttavia sembrerebbe che il pubblico statunitense sia davvero coinvolto ed apprezzi non poco la proposta dei nostri, sopratutto andando a sentire come rispondono ai cori di "Six Times Dead (16.6)" e da come vengono arringati dallo stesso Ralf Scheepers nell'introdurre una canzone "manifesto" come "Metal Is Forever".
Ad affiancarsi all'ex cantante dei Tyran' Pace e Gamma Ray (e pure, per un pelo, mancato Judas Priest) sull'intensa e sinuosa ballad "Fighting the Darkness" fa la sua comparsa anche Pamela Moore, e se su queste date alle chitarre non troviamo ancora Magnus Karlsson, (la coppia d'asce è composta da Henny Wolter e Alex Beyrodt) è evidente come Randy Black si sia oramai ben inserito nella formazione. Ed un po' a sorpresa, sul finire del CD, incappiamo anche nell’acustica "Hands of Time" (con Sinner e Wolter che si affiancano al microfono con Scheepers), forse non una delle canzoni più rappresentative dei Primal Fear, ma scelta, probabilmente, per mostrare un lato meno conosciuto, quello più intimista e non "fast and furious".
Un interessante spaccato (live) per una formazione attiva ormai da diversi anni (l'esordio "Primal Fear" risale al 1998), e che nel tempo ha ribadito e dimostrato di non essere un side project, ma una vera e propria band.
Ed ora posso mettere su il DVD...
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