Conosco gli Hellvate da diversi anni, ho potuto osservare il loro cammino abbastanza da vicino, sia in studio che in sede live, e posso dirvi che sono il classico esempio di tipica band italiana. Mi spiego… se da un lato sono apprezzabili la caparbietà e l’impegno, dall’altro non è possibile non notare una sorta di presunzione latente (basta leggere la biografia) che potrebbe infastidire alquanto. Se si ha la pretesa di non voler essere classificati, se si è convinti di aver creato un nuovo stile non classificabile né in death metal, né in brutal, né in black metal, bisogna poi effettivamente proporre qualcosa che rispecchi quanto professato. Beh, direi che siamo ancora lontani da questo risultato… Se è vero che un miglioramento rispetto al primo demo c’è stato, è altrettanto vero che siamo ancora in una fase altamente amatoriale, sia dal punto di vista compositivo che dal punto di vista della produzione. I pezzi sono tutti mediamente banali, manca quel riff che ti colpisce, o quel cambio di tempo che ti inchioda alla sedia, ma soprattutto è la voce di Tommaso a non convincere per niente, monocorde e poco incisiva, tanto che a lungo andare diventa quasi fastidiosa. Non voglio dire che il demo sia tutto da buttare, anzi, ci sono sicuramente degli ottimi spunti, vedi per esempio la più movimentata “Lost in the snow storm”, però di lavoro da fare ce n’è ancora molto, e questo ovviamente lo dico come incoraggiamento, visto che le capacità per fare di meglio ci sono. Ho apprezzato la capacità di creare dei riff più tipicamente black che si integrano al sound generale più tendente al death, ma è ancora poca cosa relativamente agli intenti della band. Se poi si riuscisse anche a rendere la sezione ritmica più varia e dirompente (le linee ritmiche sono davvero troppo elementari…), il gioco è fatto. “The battle beginning” purtroppo non è né un demo completamente in your face, né un demo sperimentale, viaggia esattamente a metà tra questi due estremi, prendendo il meglio di entrambi, sicuramente, ma senza riuscire a convincere, risultando ancora palesemente immaturo. A questo punto attendo un terzo demo veramente devastante, il classico album della maturità, anche perché gli Hellvate sono in giro dal 2003, quindi è lecito aspettarselo…