Il classico gruppo che si ama o si odia quello dei
Dragonforce, una sorta di
Hammerfall di 10 anni fa, quando la band di
Oscar Dronjak da una parte infiammava tutti gli adepti della new wave of swedish power metal e dall'altra attirava tutti gli scherni e le ire dei detrattori del genere: una formazione quella inglese che quasi intenzionalmente punta sulla polemica e sul far discutere, data la sua proposta musicale spinta fino al paradosso e basata sull'estremizzazione dei vari clicheè che la compongono.
Ed è così che dopo due dischi ottimi (l'esordio "
Valley of the Damned" ed il successivo "
Sonic Firestorm"), uno mediocre ma che gli ha conferito la popolarità ("
Inhuman Rampage") ed uno pessimo (l'ultimo deludentissimo "
Ultra Beatdown"), arriva il momento del doppio live a titolo "
Twilight Dementia" che, fieramente, recita "
every show was recorded during the final leg of the Ultra Beatdown tour. The best takes of each song were compiled and put onto this album", quindi una sorta di best of dal vivo che a noi onestamente piace fino ad un certo punto, rompendo quella sorta di sincerità che ci aspettiamo dal resoconto di un concerto.
In ogni modo questo live nulla aggiunge e nulla toglie a quello che sono i
Dragonforce: canzoni sparate a mille, assoli velocissimi, batterista a ritmi disumani e buona prova vocale dell'ormai ex-cantante
ZP Theart che ha da poco lasciato la band, attualmente ancora senza frontman.
Certo, l'impatto è giocoforza minore rispetto alle abbondanti sovraincisioni da studio, ma bisogna ammettere che fa impressione vedere, o meglio sentire, i Dragonforce risuonare dal vivo in maniera pressochè identica delle bordate sonore come "
Fury of the Storm" e "
My Spirit Will Go On", tra le migliori della loro discografia.
A proposito, la scaletta risulta piuttosto ben bilanciata tra i primi lavori e l'esigenza di lanciare la promozione di "
Ultra Beatdown", relegato a soli quattro brani di presenza, e fortunatamente in questo modo trovano spazio canzoni ottime come "
Starfire", "
Valley of the Damned" e "
Soldiers of the Wasteland". nonchè ovviamente l'immancabile "
Through the Fire and Flames", loro cavallo di battaglia resa celebre prima dal video e poi dalla presenza nel videogioco Guitar Hero come pezzo più difficile di tutti.
Un live piuttosto ben confezionato ed articolato, piuttosto partecipativo, che piacerà a tutti gli estimatori del "cinese"
Herman Li e della sua band; oltremodo fastidioso ed inascoltabile per chi già li detesta in studio.