Ed ecco finalmente giunto il disco della maturità per gli svedesi
ReinXeed, quartetto che seguo personalmente con interesse fin dall'esordio a nome "
The Light" uscito nel 2008, sicuramente acerbo e con molti lati da smussare ma pieno zeppo di potenzialità inesplose; potenzialità accresciute col secondo "
Higher" dello scorso anno e finalmente uscite fuori in tutto il loro splendore in questo favoloso "
Majestic", lavoro che fa decollare i ReinXeed nell'olimpo del power metal, un genere in cui è assai difficile entrare per meriti ma da cui è incredibilmente semplice uscire, data l'ispirazione che sembra latitare per periodi medio lunghi.
Una curiosità, che però spiega molte cose, è la presenza del cantante e del chitarrista dei
Royal Jester, da me recensiti nei mesi scorsi ed autori di uno dei dischi più belli del 2010 a nome "
Night is Young", che incredibilmente nei ReinXeed ricoprono rispettivamente il ruolo di batterista (!!!) e di bassista; la classe non è acqua ed anche nella band capitanata dal corpulento singer
Tommy Johansson, peraltro bravo anche alla chitarra e tastiere, emerge una superiorità nel songwriting quasi imbarazzante, anche rispetto ad altre formazioni già affermate e blasonate.
Il power metal dei ReinXeed, fino a qualche anno fa basato unicamente su velocità supersoniche, doppia cassa martellante e voce altissima di Johansson dietro il microfono, oggi presenta molte più sfaccettature, che vanno dal pezzo power vecchio stile, a bei mid-tempos anthemici, comprese partiture orchestrali mai invadenti e che si adeguano a perfezione all'enfasi dei brani; sopratutto come detto i ReinXeed dimostrano un gusto per le melodie senza pari, sfacciatamente svedese, che in brani come "
Melody of Life" emergono incontrastati, ricordando i migliori Edenbridge sebbene in chiave più metal rispetto al combo austriaco.
La lezione degli Stratovarius è stata ben assimilata e rielaborata, ed ancora veniamo deliziati dalla cinematografica opener fantasy "
Deep Under Sea" che ci ricorda tantissimo il debutto dei francesi Fairyland con
Elisa Martin dei
Dark Moor alla voce e che li porta vicino ai migliori
Rhapsody che furono, la variegata "
Atlantis", la delicata ballad "
Second Chance", mentre "
Invincibile" è il classico brano power metal sparato a mille, nuovamente con un gusto armonico fuori dal comune. Si potrebbe andare avanti con "Never Lie", altro pezzo da 90, ma è un esercizio di stile fine a sè stesso, in quanto ogni brano è all'altezza del precedente e di valore quanto quello successivo.
Un album davvero strepitoso, ma non inaspettato, quello degli svedesi ReinXeed e che non dovrebbe mancare nella discografia di chiunque sia appassionato del power europeo. Bravi!!!