Gwar - Bloody Pit of Horror

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:37 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. ZOMBIE MARCH
  2. COME THE CARNIVOR
  3. A GATHERING OF GHOULS
  4. STORM IS COMING
  5. TICK-TITS
  6. BEAT YOU TO DEATH
  7. YOU ARE MY MEAT
  8. HAIL TO GENOCIDE
  9. KZ NECROMANCER
  10. THE LITANY OF THE SLAIN
  11. SICK AND TWISTED

Line up

  • Dave Murray Brockie (a.k.a. Oderus Urungus): vocals
  • Mike Derks (a.k.a. BalSac, the Jaws of Death): guitar
  • Cory Smoot (a.k.a. Flattus Maximus): guitar
  • Casey Orr (a.k.a. Beefcake the Mighty): bass
  • Chris Flynn: keyboards
  • Brad Roberts (a.k.a. Jizmak Da Gusha): drums

Voto medio utenti

Che gruppo i GWAR… ricordo ancora perfettamente quando ero ragazzino e guardavo le loro foto sul compianto H/M. Cose dell’altro mondo, in tutti i sensi, visto che i nostri si presentavano con maschere e costumi di scena raffiguranti improbabili pirati alieni scesi sul pianeta terra, e non avevo minimamente idea del tipo di musica che proponevano, fino a quando un giorno non mi sono imbattuto in una loro VHS live, e ho capito che tutto sommato quest’ultima aveva davvero poca importanza, visto che la loro essenza risiede senza dubbio nel loro lato teatrale, nelle pantomime messe in scena on stage, nei litri di sangue e liquidi corporali finti riversati sulle prime file, nei teatrini in cui vengono coinvolti numerosi personaggi pubblici più o meno famosi. Insomma, più che di un gruppo musicale stiamo parlando di un carrozzone teatrale, e quando l’anno scorso ho avuto finalmente l’occasione di assistere ad un loro concerto al Wacken Open Air ne ho avuto pienamente conferma. Se normalmente accade il contrario, e cioè che a supporto della musica i gruppi mettono su una bella scenografia e qualche trovata scenica, in questo caso sono le note a fare da contorno a scenette talmente assurde e studiate da far sembrare Alice Cooper quasi un dilettante… Tutto questo preambolo per dire che i Gwar non sono propriamente la classica band da studio, quindi un loro nuovo disco non aggiunge e non toglie praticamente nulla a quanto partorito in venticinque anni e undici full length, e a riprova di quanto detto basta dare un’occhiata alla loro discografia per vedere come sia stracolma di VHS (prima) e DVD (dopo), rispetto agli album in studio. Detto quindi che questo nuovo “Bloody pit of horror”, che prende il nome dall’omonimo film, segna un generale indurimento del sound, mettendo più in evidenza l’aspetto thrash a discapito di quello punk/hardcore, e che i testi restano come sempre assolutamente irriverenti, c’è ben poco altro da segnalare. I primi quattro pezzi sono collegati fra loro a formare una sorta di mini suite, passata la quale si entra nella parte migliore dell’album, aperta dalla divertente “Tick-tits”, seguita dal thrash veloce di “Beat you to death”. E se “The litany of the slain” è senz’altro il brano più esilarante del lotto, “Hail, genocide” e “Necromancer” si candidano a brani migliori dell’album, anche se tutto sommato la differenza rispetto alle altre song è davvero minima. “Bloody pit of horror” non è senz’altro un capolavoro, ma al tempo stesso possiede una freschezza di fondo che ne rende l’ascolto facile e divertente. Insomma, l’irriverenza del gruppo traspare anche attraverso le note delle loro canzoni, non solo nei loro show, e pur non aggiungendo nulla di nuovo a quanto già scritto nel thrash metal, sicuramente può risultare più genuino e sanguigno di tante finte band che ultimamente hanno cavalcato l’onda del thrash revival. Per lo meno in questo caso stiamo parlando di musicisti che, anche se a modo loro, sono pur sempre venticinque anni che calcano le scene, quindi qualcosina l’avranno pur imparata, no?
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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